Il dolore svuota la tua forza di reagire, e tu non puoi fare altro che scivolare, sempre di più, dentro questo gorgo profondo…
Il dolore svuota la tua forza di reagire, mentre ti perdi nel silenzio…
Da un po’ di giorni ripenso ad un esperimento di cui mi parlò una persona, uno Psicoterapeuta, molto tempo fa: mi raccontò che, diversi anni fa, fu fatto un esperimento su un topo. Ogni volta che prendeva un pezzo di formaggio, prendeva la scossa. Alla fine, si è visto che il topo, pur di mangiare, si faceva letteralmente fulminare dalle scosse elettriche perdendo la capacità di reagire. Adesso non ricordo se era precisamente così, e sicuramente avrò semplificato moltissimo, ma quel che conta è far capire – attraverso questo esempio che calza a pennello – il modo in cui, ormai, mi sento da troppo tempo. La sofferenza continua, il sentirsi mortificati, non considerati, non presi davvero in considerazione, il non sentirsi mai veramente e davvero importanti per qualcuno, finiscono, progressivamente, con l’annullarti, con l’annichilirti, con il depauperarti, a tale punto da perdere completamente la voglia e la possibilità materiale di reagire. Il dolore ti trapassa come dardi, come frecce scoccate, e tu non reagisci nemmeno. È una sorta di tunnel della sofferenza da cui diventa sempre più impossibile uscire, quasi fosse una sorta di strano incantesimo che ti tiene legato, che ti blocca con una palla al piede invisibile, o con una tagliola che ti blocca ogni possibilità di poter reagire in qualsiasi modo possibile. Quando hai provato talmente tante volte il dolore, finisci con il diventare completamente inerte ed incapace di rialzarti o dire basta: è un loop, una sorta di violenza psicologica profonda, che ti annichilisce totalmente e ti rende come quel topino. Continui a subire, continui a provare dolore, ma non riesci ad avere la forza di reagire e sottrarti a tutto questo. E intanto, quel cappio si continua a stringere, quasi a strozzarti, e più cerchi di divincolarti e più soffri. E diventa sempre più difficile trovare la forza ed il coraggio di sottrarti a tutto questo. Probabilmente, perché è così che funziona questa violenza silenziosa.
E credetemi: urlare il tuo dolore rendendoti conto che le tue urla non si sentono, è una tra le più brutte sensazioni che possano esistere.