Il freddo del silenzio, dentro quella morsa che ti avvolge, che ti assale, che ti distrugge silenziosamente mentre tutto rimane fermo, immobile…
Il freddo del silenzio: tutto rimane maledettamente immobile dentro questo dolore…
Nel silenzio, spesso, senti un freddo strano. È il silenzio di chi resta solo, di chi rimane solo nel vuoto del vivere di ogni giorno, nel vuoto dei pensieri e delle paure chiare e vivide per un futuro che non conosci, che non sai cosa possa riservati, ma che, purtroppo, sai non esserci, sai non esistere, sai non poter avere tra le mani. Ecco perché nel silenzio senti spesso quel freddo di paura, quel brivido che ti assale quando ti rendi conto che tutto sta cambiando, che tutto intorno a te sta passando troppo velocemente, senza neppure darti il tempo di comprendere, di capire, di osservare, di guardarti intorno, di guardare oltre, di guardare alla vita che corre, che ti scappa tra le mani, mentre tu resti nel mezzo, immobile, fermo, ancora a cercare di capire cosa sia giusto e cosa no, cosa vada bene e cosa va evitato, cosa si e cosa mai più…
Però, ci sono riusciti un’altra volta. E ci sono riusciti perché tu gli hai dato fiducia, perché tu ti sei fidato, perché tu credevi di potere abbassare le tue difese e, finalmente, di poterti fidare, e loro, probabilmente, lo sapevano pure e non gliene è importato assolutamente nulla, e tu hanno fatto male, e si sono vietati) liberati di te senza neppure stare li a perderci troppo tempo. Niente, non resta davvero niente. Non resta altro che quel freddo calato nel vuoto, distrutto dentro al silenzio di chi ci ha sempre messo tutto se stesso, ed ora sì ritrova a soffrire senza sapere che ne sarà del suo futuro, se mai ci sarà davvero un futuro, se mai realmente potrà esistere qualcosa.
La verità è che non esiste niente, più niente. Ci sei solo tu, fermo su una panchina a fissare il vuoto dentro quel gelo che ti sfiora. Ed è vuoto tutto intorno. E forse anche dentro di te. Davanti a te.