Il mondo delle persone sole non puoi vederlo tutti i giorni: puoi vederlo solo in certi istanti, in momenti precisi della vita e del tempo…
Il mondo delle persone sole è fatto di silenzi: escono fuori quando meno te lo aspetti, e non accade tutti i giorni.
Chi è solo non lo trovi in mezzo alla folla, tra le persone, tra facce sconosciute oppure anonime: chi è solo lo ritrovi nel suo silenzio, in una domenica pomeriggio, alle tre, dove non c’è anima viva, magari ad agosto, quando l’unico rumore che senti è l’eco dei tuoi passi e lo scricchiolare delle foglie secche. Li vedi camminare all’ombra dei marciapiedi, e se ti accosti a loro senti il battito del loro cuore.
Li vedi affacciati, una sera, una vigilia di una festa, forse il Ferragosto, forse la fine dell’anno, a fumarsi la sigaretta mentre stanno morendo chiusi tra quattro mura, ad ammazzarsi di dolore, di ricordi e di rabbia che vorrebbero far esplodere e che nessuno ascolta. Li vedi una sera, mentre la gente corre per prendersi un posto in riva al mare, e scappa lungo le autostrade, seduti su di una panchina senza parlare, a guardare il sole che tramonta e a tenersi dentro le parole che muoiono di silenzi e di dolori. Li vedi con un cane, che fa i propri bisogni, e subito dopo li vedi tornare in casa, riaprendo le finestre, buttandosi sul divano o davanti il PC, ad attendere che quel tempo passi e che la routine di ogni giorno torni a riempire i vuoti.
Chi è solo non vive nella folla: chi è solo piange mentre nessuno lo vede, e vive il ciclo di silenzi che lo distruggono un pezzo per volta. Ascolta le voci della movida, lontane, guarda storie e fotografie di gente che si diverte, che ha tutto, che non ha nulla da recriminare alla vita, e cerca di scappare con la mente. Ma ne la mente ne il corpo vanno via, ingabbiate dentro quattro mura di dolore che non passa…