Il silenzio di un periodo nero

Il silenzio di un periodo nero

Il silenzio di un periodo nero, in cui il dolore distrugge ogni speranza, in cui non vedi la luce in fondo al tunnel: un silenzio che fa davvero male…

Il silenzio di un periodo nero… E tutto il male che fa…

Lo so che capita a tutti, lo so che certi periodi sono esperienze che capitano a tutti nella vita, eppure avere la consapevolezza di essere calato all’interno di un periodo nero, di stare vivendo uno tra i peggiori periodi della propria vita, ti mette in una condizione di disequilibrio, in una condizione in cui non sai nemmeno tu chi sei davvero.

Ti ritrovi da solo, veramente da solo, dentro questo dolore silenzioso, dentro quest’ansia di un domani che non sai nemmeno se esiste, come sarà, che non sai cosa ti riserverà, e la triste consapevolezza di non poter contare su nessuno tranne che su te stesso, rende ancora più complicato affrontare questo momento di profondo dolore, che non auguro, veramente, a nessuno. Una serie di eventi tristi e difficili, purtroppo capitati uno dopo l’altro, in rapida successione, senza darti il tempo di poter reagire, di poter respirare, di poter trovare una soluzione a questi problemi che si sovrappongono, e quella sensazione di sfiancamento che senti sempre maggiore, quella sensazione di dolore, quella sensazione di vuoto che si impossessa del tuo tempo e delle tue giornate, mentre cerchi di ritrovate te stesso, di capire dove sei, chi sei, dove sei arrivato, dove stai andando…

…E’ solo che di risposte, purtroppo, non ce ne sono: è uno tra i momenti più neri e bui della mia esistenza, tra i peggiori momenti di cui abbia memoria, e fa male, fa male davvero averne consapevolezza e contezza, dover vivere COSCIENTEMENTE una realtà che non ti appartiene, in cui sei calato gioco forza a causa degli eventi. Cerchi di cambiare le cose, cerchi di modificare quello che sta accadendo, anche se sai che non è colpa tua, anche se sai che puoi fare poco, eppure non ti resta ugualmente nulla, ed è la prima volta nella mia vita in cui vivo una situazione così personalmente estrema.

Si, ti renderà più, forte, ti aiuterà a sviluppare le tue capacità di “problem solving”, ti aiuterà a formarti, ti renderà ancora più coriaceo, tutto quello che vuoi… Ma è una cosa che serve a poco, a molto poco se vivi una vita che sembra non appartenerti più, perché tu sai bene che non sei quella persona, perché tu sai benissimo che non sei ciò che stai vivendo, ma ti ritrovi calato all’interno di questa maledetta realtà parallela da cui sembra impossibile uscire.

Lo so, i periodi bui accadono, specialmente quando ti ritrovi a dover piangere le conseguenze di diversi eventi nefasti accaduti tutti insieme e in diversi ambiti della tua vita: per quanto tu possa fare tutto il possibile e l’impossibile per superare questo momento, sembra non bastare. Non basta mai. Nella tua solitudine, devi farcela da solo, perché troppi ti hanno voltato le spalle, in tanti pensano solamente a se stessi, e tu, di fatto, sei rimasto da solo, fermo in questo dolore che non trova soluzioni. Sei da solo in questo buio. Devi prenderne consapevolezza. E cercare, in qualche maniera, di resistere. Anche se sai fin troppo bene che l’ennesima, stupida illusione, l’ennesima stupida barzelletta che ti racconti per andare avanti, giorno dopo giorno, aspettando che i semi che hai piantato possano darti un riscontro.

Ma tutto è immobile, fermo, statico. Ed è ogni giorno più difficile non pensarci e far finta di niente…

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