Io non dimentico chi mi ha lasciato solo, e non lo perdono, perché l’abbandono di una persona è un peccato che non si può perdonare.
Io non dimentico chi mi ha lasciato solo. E nessuno deve mai farlo.
Nella vita ci sono cose che non si dimenticano e che non vanno mai dimenticate: personalmente, non posso perdonare chi dona solitudine a chi gli sta intorno. Ho conosciuto tante e troppe persone povere dentro ed incapaci di rendersi conto dei loro gesti e delle loro azioni, o magari, ancora peggio, pienamente consapevoli del peso di ciò che facevano ma completamente menefreghiste sulle conseguenze verso gli altri. Ecco: questo genere di cose non riesco a superarle né a perdonarle. La cattiveria di chi ti scaglia addosso il dolore della solitudine non è mai giustificabile, perché si tratta di una tra le più infine e bastarde azioni che una persona possa compiere nei confronti dell’altra. Donare solitudine ad una persona sapendo di farla volontariamente soffrire è un gesto che non può trovare la benché minima forma di giustificazione: è una violenza che scatena dolore e dispiacere, lacrime e distruzione interiore, ed è esattamente per questo motivo che non si può trovare nessuna forma di giustificazione al comportamento di questa gente che pensa di poter fare di te ciò che vuole. Donare solitudine, abbandonare, è un gesto ignobile, stupido e deplorevole, che non può avere la minima forma di giustificazione o di appoggio, perché giustificare l’abbandono significa essere complici di questa gente infame. E con certa gente non si può scendere a condizioni né tanto meno ragionare in nessun modo: certa gente va semplicemente presa per ciò che è, per la sua stupida ed ignobile incapacità anche solo di empatia verso il dolore che scagliano agli altri. Io quel dolore l’ho provato tante e troppe volte nella mia vita: so bene cosa si prova ad elemosinare la compagnia di qualcuno, cosa si prova a vedere che tutti hanno da fare e non hanno tempo per te, a chiedere di poter avere la compagnia di qualcuno e sentirti dire di NO da tutte le persone che hai intorno. Io so cosa significa restare solo davvero, essere abbandonato senza troppi scrupoli e perché, e so cosa significa inventarti delle soluzioni per non sentire il male che fa, inventarti modi per riempire il tempo, per capire cosa fare ed in che modo, per cercare di comprendere che quel dolore che senti devi superarlo da solo, perché non c’è nessuno intorno. Io so cosa significa piangere e non avere un cane accanto, piangere e renderti conto che non se ne accorge nessuno, e so cosa significa restare dietro una finestra, un sabato sera, a vedere il mondo vivere mentre tu sei chiuso nelle quattro mura di una stanza. So cosa si prova e so che la gente non lo può capire se non lo prova sulla sua pelle, e fino a quel momento continuerà a dirti che sei stupidamente esagerato, non capendo che, dentro te, hai ferite profonde come solchi. E allora non potete lamentarvi se avete reso insensibile una persona che avete mortificato con la vostra cattiveria che non pagherà mai nessuna conseguenza. Mi avete fatto male ed ho sempre cercato di rialzarmi, sempre e comunque. E voi non c’eravate e non ci siete. E la sola cosa che mi fate è SCHIFO. E non avete la minima possibilità di difendervi, perché ciò che avete fatto non ha nessuna giustificazione.
Ed io non avrò mai perdono per voi. Mai.