L'Intelligenza Artificiale è nulla senza controllo: il caso di WordPress

L'Intelligenza Artificiale è nulla senza controllo

L’Intelligenza Artificiale è nulla senza controllo: il caso di WordPress lo dimostra chiaramente. Perché si: devi sempre capirci qualcosa!

L’Intelligenza Artificiale è nulla senza controllo: il caso di WordPress ci dimostra che, per quanto possa essere “intelligente”, l’IA ha sempre bisogno delle nostre conoscenze!

Utilizzo WordPress fin dalle prime release. Penso di essere – e lo dico non per vantarmi ma perché è un dato di fatto – uno degli utilizzatori più antichi di questo portentoso CMS nato, anzitutto, per gestire un Blog, che è poi quello che ho fatto, con tutti i successi che ho collezionato. Ma non è questo il punto: una vecchia pubblicità, anni fa, diceva che “la potenza è nulla senza controllo”, ricordate?

Ecco: allo stesso modo, sono fermamente convinto del fatto che l’Intelligenza Artificiale di cui tanto si parla, spesso a sproposito, sia nulla se non sai controllarla e gestirla. E me ne rendo conto, ad esempio, su WordPress: lo uso dal 2003, e, prima ancora, c’era DreamWeaver, FrontPage, Word ed altra roba antidiluviana che non sto qui a ricordare. Posso dire di aver realmente seguito l’evoluzione del Web, dai tempi di Netscape a quello di Copilot, e, logicamente, è inutile non rendersi conto di quanto stiamo, realmente, vivendo una nuova era dell’informatica. Ovunque io cerchi di far esplodere la mia fantasia nella creazione di un sito Web, i banner mi ricordano che “puoi dare tutto in pasto all’IA”.

Che ci vuole? Scrivi quattro frasi a creare un prompt, clicchi e boom: tutto fatto. Per fortuna, non è così semplice come appare: in molti sembrano dimenticare, più o meno volontariamente, che puoi usare tutta l’IA che ti pare e ti piace, ma se non sai che cos’è un plugin, come si edita un file PHP, a cosa serve una funzione, che cos’è una “regola condizionale” o, boh, a quanto corrispondano 50VH, non sei altro che il classico “cuggino” che copia e incolla pezzi di codice senza capirne niente. La genuinità di questo mestiere, non potrà mai essere messo in discussione da nessuna intelligenza artificiale: personalmente, vedo l’IA come un’estensione, un aiuto, ma non come una sostituzione al saper fare mestiere.

Quello che mi fa incazzare maggiormente, invece, è rendersi conto di quanta ignoranza ci sia in materia, specialmente da parte di imprenditori più o meno riusciti, che pensano che “basta premere un tasto e si fa tutto”. Gli stessi che, poi, non capiscono come mai il sito sia pieno di popup strane, o le scritte si sovrappongano. Ricordatevelo bene: quando vi ritroverete un sito in Errore 500, e voi stessi non capirete una singola ACCA di quello che significa, prima o poi dovrete sempre chiamare un professionista in carne ed ossa, perché non ci sarà ChatGPT che tenga.

Che vi piaccia o no!

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