La colpa di non saper cambiare

La colpa di non saper cambiare

La colpa di non saper cambiare, del far rimanere tutto com’è attendendo che qualcosa cambi quasi per magia. Ma è sempre colpa nostra?

La colpa di non saper cambiare, restando in quel torbido immobilismo tipico di chi attende che qualcosa cambi quando in realtà non cambia mai in nessuna maniera: resti ad attendere, resti ad aspettare, continui a chiederti se e quando qualcosa potrà mai avere un risvolto e ti ritrovi a non capirne niente, restando imbambolato a guardare qualcosa che neppure sai e che neppure riconosci.

Resti fermo, continui a ripeterti che qualcosa deve cambiare, e invece nulla cambia, e tutto resta fermo nel proprio guscio, ad attendere chissà quale miracolo in chissà quale giornata: resti fermo, resti a guardare i giorni che diventano mesi, anni, e rimani ad impietrirti come le tartarughe che pietrificano la propria corazza, e aspetti sempre che cambi qualcosa, ma questo qualcosa non solo cambia mai, ma neppure arriva.

E così, questo tempo sembra volerti portare qualcosa che non c’è, qualcosa che speri, qualcosa in cui credi, ma non resta che illudersi che domani sia meglio di oggi, quando invece è lo stesso, soltanto con un giorno in meno, riempito di quelle stesse parole, di quelle stesse consuetudini, di quella stessa voce, di quello stesso tempo che ormai conosci fin troppo bene: c’è da chiedersi se la colpa di quell’immobilismo sia sempre e comunque nostra, o se le nostre paure possano, in qualche maniera, essere giustificate.

Sinceramente, non lo so se esiste una risposta univoca: so sicuramente che non cambierà mai nulla illudendosi che qualche cosa accada. Almeno, questo è ciò che io ho provato sulla mia pelle: e mentre resti ad attendere il miracolo, la vita passa, e tu sei rimasto così, inutilmente, improduttivamente, attendere il niente che ti rimane dentro e fuori…

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