La sensazione di non avere appigli, perduti dentro quel senso di angoscia verso il futuro che non ti passa e non riesci a superare…
La sensazione di non avere appigli, dentro ad un dolore che non passa…
La sensazione di non avere appigli, di non avere qualcosa di sicuro a cui aggrapparti, qualcosa da stringere forte tra le mani, che ti dia quel necessario senso di stabilità e di sicurezza, rappresenta una tra le più terribili ed angoscianti sensazioni che si possano mai provare. Ovviamente, parlo in senso figurato: mi riferisco alla sensazione di non avere sicurezze, di non poter guardare al futuro con serenità, di non poter immaginare quello che sarà domani, di non poter fare affidamento su nulla di concreto e di davvero stabile. È un periodo che offre pochissime certezze: ci sono sempre meno speranze, sempre meno possibilità di pensare al futuro in maniera serena, e la sensazione di non poter pensare al domani con tranquillità, di non sapere cosa ne sarà, mista a quella brutta sensazione di rabbia e di rassegnazione, di impotenza e di dolore, rappresentano l’apoteosi di quella angoscia silenziosa che non tutti riescono a vedere, che non tutti riescono a comprendere ed osservare, ma che esiste, che è presente e fa realmente molto male. È un mix di dispiaceri difficile da descrivere con semplici parole: ti resta dentro soltanto la grande paura dell’ignoto, del non sapere ciò che ne sarà, delle giornate che passano troppo veloci, che corrono, mentre non sai dove andrai a finire e verso cosa stai navigando. Le giornate vanno avanti per inerzia, una dopo l’altra: la mancanza di certezze ti fa andare avanti a tentoni, come una lenta navigazione a vista in mare aperto, lungo una rotta perduta che scopri giorno dopo giorno: non si vede terra all’orizzonte, non si vedono speranze ma soltanto la paura del non sapere dove stai andando, del non sapere cosa ne sarà, del non sapere come andrà a finire.
Le parole non possono descrivere quel senso di angoscia: solo chi lo prova, chi lo sente dentro, sa quanto male fa…