La sottile lama della nostalgia, che ti attanaglia nei momenti di silenzio e di solitudine, ricordandoti che puoi concederti di essere fragile!
La sottile lama della nostalgia, come un dolore che senti dentro e non sai spiegarti…
Chi ha qualche anno in più, specialmente a livello “informatico”, non può non conoscere MSN Messenger: successivamente, questo software fu denominato Windows Live Messenger, ma stiamo parlando del primo – e penso il più famoso – sistema di messaggistica in tempo reale, famoso soprattutto per i cosiddetti “trilli”, e chi lo ha usato sa bene di cosa stiamo parlando. Una decina di anni fa, Windows decise di dismettere questo servizio: colossi come Facebook, Twitter, Instagram, ma anche lo stesso WhatsApp, dominavano la scena ormai da tanto tempo, e non era più il caso di continuare a mantenere un servizio che, a conti fatti, aveva ormai la sua età. Eppure, per tutti coloro che hanno utilizzato per anni il buon MSN, il suo utilizzo riporta alla mente pomeriggi indimenticabili, le emozioni dopo la scuola, una volta terminati i compiti, le chat con i compagni di classe, e tantissime altre cose che fanno parte di un tempo felice e lontano che, purtroppo, non torna più. Perché vi ho raccontato tutto questo? Perché qualche giorno fa ho visto su internet un servizio online che permette di far “rivivere” MSN: non dirò di certo il nome né, tantomeno, mi perderò in tecnicismi, perché non è quello che ci riguarda. Quando, su un forum, un utente ha chiesto perché cercare di far rivivere un software vecchio di quindici anni, un utente ha risposto “per nostalgia”. E questa cosa mi ha davvero fatto riflettere. La nostalgia è una lama sottile, che si insinua nel nostro profondo e scatena un dolore intenso, fatto di ricordi e di una mente che ritorna indietro ad un tempo passato, a giorni felici che non possono tornare mai più, a vecchi amori ed a volti che non vediamo più, probabilmente perché ci hanno abbandonato, o, più semplicemente, perché non sono più tra noi. La nostalgia riporta alla mente un tempo in cui davvero eravamo felici, e probabilmente neanche ce ne rendevamo conto: avevamo tutto quello che ci serviva, ed avevamo anche molto di più di ciò che pensavamo. Era un tempo in cui, forse, eravamo anche più amati, avevamo meno ansia e meno paura, meno pensieri e meno paranoie sul domani: era un tempo in cui le giornate avevano un odore differente, in cui la notte aveva odori e colori molto più vividi di quelli che i nostri occhi vivono oggi, ma per un motivo o per un altro, semplicemente non riuscivamo a rendere conto. La nostalgia ci prende quando meno ce lo aspettiamo, e sa farci del male. In fondo, non abbiamo nulla da doverci rimproverare. Siamo semplicemente esseri umani: concediamoci il lusso, una volta ogni tanto, di sentirci fragili e piccoli di fronte a tutto questo.
Perché non sempre si può essere forti…