La vita sognata si perde alla deriva dei ricordi, alla deriva dei progetti naufragati e divenuti silenzio in messo al chiasso della più totale indifferenza…
La vita sognata, quella che desideravi, quella che avevi immaginato e programmato per ogni singolo centimetro in tutta la sua innaturale perfezione: ci speravi, era bella, era perfetta, era a misura tua.
Tutto era splendidamente e dettagliatamente al proprio posto, come quando disegni una mappa precisa al millimetro: i sogni, però, spesso se ne vanno, e naufragano al largo del destino, al largo delle giornate divenute niente, lungo le sponde dei silenzi e del mare di indifferenza che circonda il tempo che scorre. Quello che è rimasto è una brutta copia di ciò che originariamente era quel sogno: la gente cammina lungo il proprio cammino, e tu rimani timida comparsa di questo tempo immobile.
Così, ti ritrovi a vivere splendide serate in cui ti accorgi che gli altri stanno vivendo il tuo sogno, che gli altri stanno vivendo la loro vita immaginata e divenuta realtà: una casa da vivere, tanti amici, il confort delle parole, le sere incorniciate dalle risate. Si, la loro vita sognata è divenuta reale, e non puoi che renderti conto di come tu sia rimasto al palo, di come i tuoi sogni siano andati a sfracellarsi contro il muro del niente che è rimasto dentro e fuori, mentre gli altri no: gli altri stanno vivendo la vita che avevano immaginato, la vita che avevano sognato e programmato, e che sono riusciti a far diventare splendida realtà.
E’ quasi un paradosso ritrovarsi a vivere i sogni divenuti realtà degli altri, specialmente quando hai la consapevolezza che ben prima di loro e ben prima dei loro progetto tu avevi, pionieristicamente, sognato una vita che s’è distrutta, riducendoti, adesso, a mendicare una vita vivendo pezzi di vite altrui…