La Religione non è vergogna

Dopo aver letto l’articolo di Rosaria Del Popolo su BlogSicilia non riesco a star zitto: lungi da me attaccare l’autrice del pezzo ma, più semplicemente, cercando un dialogo, vorrei esprimere il mio più fermo dissenso (senza vergogne, come dice lei, anche perchè, credo, non ce ne sia motivo! N.D.Giomba) nei confronti delle sue parole.

Si parla di Ateismo, di cui non vergognarsi: e per carità.
Dio ci ha dato il “Libero Arbitrio”, concetto teologico con cui si esprime la libertà dell’uomo di fare quel che vuole, compreso sbagliare: mi riferisco, più in particolare, all’aneddoto raccontato dall’autrice, che mi appresto a citare.
“Oggi, fortunatamente senza far nomi, perché se fosse successo avrei scatenato un putiferio, il prete ha deciso di rimproverare chi (…) in chiesa non segue la messa e sta seduto per tutto il tempo della celebrazione (praticamente solo io, e non me ne vergogno affatto, anzi lo dico ad ALTA VOCE), continuando poi a spiegare che dobbiamo farlo, se vogliamo essere cristiani, e le solite parole che sono soliti ribadire tutti i membri del clero.”

Cara Rosaria,
ma fammi capire una cosa: se tu non sei credente ma atea, come tu stessa affermi e ribadisci ad alta voce, dal momento che nessuno ti obbliga a frequentare i luoghi di fede, perchè frequenti la Chiesa e poi ti lamenti se, nel luogo deputato ai credenti, il Parroco rimprovera chi non segue la messa? Non pensi che non sia LUI nel posto sbagliato al momento sbagliato e che, comunque, sei in un luogo in cui la maggioranza delle persone crede e concorda con ciò che il Parroco dice?
Consentimi il paragone, forse azzardato: è come se io arrivo a casa di una persona, e comincio a mettere i piedi sul comodino, i calzini appesi sul lampadario, le mutande sull’appendino, e poi pretendo pure che il padrone di casa non mi rimproveri!
Posso capire la tua situazione, in cui dici di dare un grosso dispiacere a tua madre qualora non frequenti la Santa Messa ma allora, scusami: questa è contraddizione!
Se porti avanti una tua convinzione, devi portarla avanti fino in fondo: se sei atea è giuto che tu prenda “di petto” la situazione e lo faccia presente a tua madre: se sei atea convinta ma poi, per non dare un dispiacere, frequenti la Messa ma “a modo tuo”, e poi vuoi che il Parroco non si lamenti… Beh!
Perdonami tanto se te lo dico, e spero tu non prenderai queste mie parole come un attacco personale ma, lo ripeto ulteriormente, come un modo per confrontarsi nel pieno rispetto delle altrui opinioni: questo tuo comportamento lo considero quasi come “una sfida”: giustamente, sei convinta delle tue scelte, e come un Cattolico è fiero di esserlo, tu, a tua volta, sei fiera di essere atea, ma quando tu dici “Non mi vergogno quindi a scrivere tutto questo, o a farmi vedere dai cd. “fedeli” seduta e assente in un luogo nel quale non vado per fede“, credimi, non posso non essere d’accordo. Non fosse altro per il tuo comportamento che vuole quasi essere una sfida “sfociando”, e spero di sbagliarmi, nel non rispetto del luogo in cui ti trovi che, anche se per te non conta nulla, è importante per tutto il resto della gente che sta seguendo la Messa!

Insomma: non puoi certo lamentarti se poi ci sono delle reazioni al tuo comportamento, ma, in conclusione, come tutti ben sanno, sono fermamente convinto che la Religione non è vergogna. E, nella sua infinita miseriscordia, anche se lo rinneghi, il perdono di Dio c’è anche per te, perchè in fondo, vuoi o non vuoi, sei sempre una delle sue figlie!

Cordialmente
Daniele “Il Giomba”

2 Commenti

  1. questa è la coerenza di certa gente,è questione di buona educazione e di rispetto,se si va in chiesa si devono rispettare le regole,è come se uno entrasse in un museo o al parlamento o anche in un tribunale e si mettesse a ballare il samba solo perchè non crede nella giustizia o è disinteressato all’arte……è proprio vero che più si credono cime più sono ignoranti e maleducati   ciao Dany  Ida

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