Con il tempo, affini l’arte di sconfiggere la solitudine più pesante, quella dei momenti più bui, quella che ti fa stare male, ma male davvero…
E poi, con il tempo, a poco a poco, diventi esperto nell’arte di sconfiggere la solitudine più pesante, quella dei momenti peggiori, quella dei momenti più bui in cui non riconosci niente se non te stesso, la parte più profonda ed intima del tuo dolore silenzioso, del tuo soffrire senza mai farlo vedere, del tuo fare i conti – fin troppo spesso – con ogni parte di te.
Con il tempo riesci a trovare i modi giusti per sopravvivere a quegli istanti di silenzio e di vuoto, quando in ogni angolo senti risuonare il tuo respiro ed il battito del tuo cuore, che sembra diventare quasi un suono pesantissimo, un suono talmente forte da farti quasi del male, mentre il tempo, per magia, pare congelarsi, pare perdersi appresso a tutte quelle che sono le tue paure, a tutte quelle che sono le speranze che hai sempre nutrito e che ti hanno sempre visto sconfiggere le tue aspettative, mentre tornavi a ripeterti, un’altra volta, che “in fondo, lo sapevi già, te lo aspettavi…”
Cerchi di ripensare a tutto quel che è stato, cerchi di farti ragione e forza, cerchi di comprendere che era il modo migliore per cui le cose potessero andare, e, probabilmente, era l’unico modo possibile, mentre ti guardi intorno, ripensi a te stesso, ripensi alla tua vita, ripensi al tuo tempo, e sai che, forse, sarebbe anche giunta l’ora di ricominciare a crederci e a sperare, ma forse hai solo paura che tutto ciò possa riaccadere di nuovo. Ma, d’altro canto, pensi anche che non buttarsi sarebbe totalmente folle, e, regolarmente, finisci con il non capirci più niente.
E nel frattempo, questo tempo passa, e tu sei fermo in una stasi che nemmeno tu riesci più a comprendere…