Le mie consuete considerazioni di fine anno: anche quest’anno, è il momento di fare un “recap” generale e capirne di più…
Le mie consuete considerazioni di fine anno: come ogni anno, è tempo di tirare un po’ le somme…
E così, anche quest’anno siamo giunti al consueto appuntamento con le mie considerazioni, ovvero quel momento in cui si fa una sorta di “esame di coscienza” per capire bene cosa si è fatto, cosa si poteva fare e cosa si potrà ancora fare.
Se dovessi descrivere quest’anno, lo definirei strano, ma mi rendo conto che è scappato via senza che neanche me ne sia reso conto: a livello professionale, è stato sicuramente un anno intenso, ricco di tante cose fatte e di tante esperienze portate avanti, anche nell’ottica di un vero e proprio “arricchimento” personale che ha saputo insegnarmi molte cose. Sicuramente, non sono mancate le battaglie da portare avanti, e, soprattutto, le nuove collaborazioni, che mi hanno fatto conoscere nuove persone e nuove possibilità sicuramente da approfondire e da migliorare ancora di più!
Per tutto il resto, posso dire ben poco: l’andazzo, almeno per quanto mi riguarda, è rimasto tendenzialmente lo stesso, e tutto quello che avrei voluto cambiasse, al contrario, è rimasto tale e quale, nonostante io abbia investito parecchio nel cambiamento. Personalmente mi ritengo soddisfatto, ma, di certo, non posso dire la stessa cosa di ciò che avrei voluto essere diverso e che, invece, è rimasto praticamente immutato. Di certo, però, ho capito che non si può insistere in eterno, specialmente perché, a conti fatti, “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”, e che, comunque, non ti sentirà ugualmente nemmeno se urli a squarciagola.
Per tutto il resto, c’è ancora tantissimo da fare e da migliorare, sotto diversi aspetti, ma, d’altro canto, che si possa (e si debba!) sempre migliorare. Ed è la sola cosa che mi auguro davvero: un vero, sincero, tangibile, produttivo cambiamento in positivo, che segni, finalmente, una svolta vera di gioia e serenità. Ne ho davvero bisogno, e, decisamente, me lo merito.