Le notti lunghe perse nel sereno

Le notti lunghe perse nel sereno

Le notti lunghe perse nel sereno del cielo, ad ascoltare i ricordi cercando di guardare ad un futuro sempre più difficile da immaginare…

Le notti si fanno lunghe, e si perdono nel cielo sereno fatto di stelle, trapunto di sogni, di speranze, di auto che corrono via verso una meta indefinita, mentre ti perdi ad osservare il mondo, guardando con stupore a questa vita sempre più lontana e sempre più unica nel suo genere: osservi, pensi a quel che è stato, cerchi metodi e mezzi per passare le giornate che sembrano infinite e continui a sperare che qualcosa cambi, che qualcosa, quasi per magia, cambi il modo in cui vanno le cose…

…Lo sai bene, tanto, che nulla può cambiare nulla, e se qualcosa cambia lo fa tramite te, tramite le tue scelte, tramite i tuoi modi di agire e di affrontare il tempo e la vita, le persone, le vicissitudini: provi a guardarti un po in giro, cerchi di trovare il buono, e sai che in fondo, molto in fondo, qualcosa di buono può pure esserci, ma quanta sofferenza comporta dover cercare di trovare il buono anche quelle volte che sembra completamente e maledettamente impossibile?

Il tempo seguita nel suo cammino incessante, le giornate mutano i volti e le stagioni, la gente va e arriva, scompare e cerca di riapparire senza mai riuscirci, e l’unica cosa che, realmente, sembra voler restare è quel senso di vuoto misto alla solitudine, quel senso di qualcosa che manca, quel senso del niente, quel senso di arretratezza, quel senso che nulla può cambiare davvero, specialmente perché molto di quel cambiamento necessario dipende solo ed esclusivamente da te.

Le giornate si fanno pesanti e le notti diventano lunghe e perdute in ricordi ormai stinti: resta quest’eterna attesa fatta di vuoti, fatta di niente, fatta di neppure tu sai cosa…

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