Le piccole sofferenze del quotidiano sono quelle che viviamo ogni giorno e delle quali, per assurdo che possa sembrare, non ci accorgiamo più…
Le piccole sofferenze del quotidiano le viviamo ogni giorno, e, per quanto strano e paradossale sia, le abbiamo quasi rese una parte di noi, e neppure cerchiamo più di contrastarle, neppure cerchiamo più una strada, un modo per liberarcene, ma ci ritroviamo, sempre più spesso, in balia degli eventi e delle situazioni rimanendo in mezzo alla tempesta, attendendo che qualcosa cambi quasi miracolosamente, sapendo, nel nostro profondo, che in realtà non cambierà mai davvero nulla nel concreto.
Restiamo imbambolati, restiamo fermi a cercare di comprendere, a cercare di capire, a cercare di osservare, e non riusciamo mai a venirne a capo veramente, e si aspetta che qualcosa accada, che qualcosa stracci la quotidianità di tante piccole sofferenze, di tanti piccoli grigiori, di tanti piccoli silenzi che, nel loro totale, diventano maledettamente immensi, diventano talmente enormi da non permetterci neppure di osservare la realtà in maniera serena.
E ti ritrovi a non dormire, in balia dei pensieri che ti penetrano in testa, in balia delle cose da fare, in balia delle cose che sai che devi cambiare necessariamente ma che sai, altrettanto bene, che è maledettamente difficile modificare, nonostante tu abbia l’assoluta certezza e consapevolezza che è tutto in mano a te, e se tu non cambi, se tu non cominci, se tu non fai qualcosa, non cambierà mai niente per davvero, e tu resterai con il tuo pugno di mosche in mano, ad aspettare, ad attendere qualcosa che non succederà mai.
Da questo loop così profondo, da questo circolo vizioso dal quale è impossibile venire fuori, ci si ritrova invischiati, ci si ritrova ingabbiati, e più tenti di venirne fuori più le spire dei pensieri ti stringono. E nascono quelle piccole, enormi, sofferenze del quotidiano…