Le tristezze routinarie

Le tristezze routinarie

Le tristezze routinarie, quelle di ogni giorno, quelle che quando le senti, ormai, non ci fai nemmeno più caso perché, tanto, sono per te una vera abitudine…

Le tristezze routinarie, quelle che quando le senti dici “vabbé, è sempre la stessa cosa”, quelle che provi ogni giorno e che, ormai, hai praticamente imparato ad apprezzare e sentire così per come sono, senza grandi disturbi, senza grandi difficoltà, senza grandi perché.

Sono dell’avviso che, probabilmente, non si diventa mai del tutto insensibili a questo tipo di dolori: sicuramente ci si abitua in qualche modo, per carità, e quasi non si sente più una presenza che, ormai, è l’abitudine di ogni giorno, ma non si smette mai del tutto di sentire, davvero, quel sottofondo di dolore, di soffrire leggero e costante che, in qualche maniera, ti rende le giornate difficili, con un briciolo di ansia e di paura, di dispiacere, di dolore, di silenzio in più che, in fondo, molto in fondo, ti eviteresti ben volentieri, ma che non puoi evitarti mai del tutto, perché, alla fine, fa ornai parte del tuo vivere, del tuo tempo, anche del tuo essere, in fondo, ed è qualcosa che non puoi giocoforza ignorare, ma con il quale devi imparare a convivere e confrontarti.

Quel dolore, quelle sensazioni, sono li esattamente per dirti qualcosa, per farti ragionare, per farti riflettere, per farti capire e comprendere tutte quelle cose che, fino ad ora, non hai voluto o potuto vedere e comprendere, e, forse, per spingerti anche ad una seria riflessione in ottica di un miglioramento personale, di un cambiamento personale e radicale ma con il giusto peso e i giusti passi, senza fretta, ma solo con la consapevolezza delle cose che vanno cambiate!

Sono quei dolori di ogni giorno, che osservi e non puoi cambiare. Puoi solamente sentirli, ascoltarli, viverli.

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