Lo sciopero delle modelle

Ecco, ci mancava giusto questo: non bastavano gli operai di Termini Imerese che rischiano di andare a casa, gli operai dei call center che vengono mandati a casuccia senza troppi complimenti, la crisi e il fatto che si arrivi a fine mese tra mille difficoltà. Anche le modelle incrociano le gambe… Pardon… Le braccia!

Le precarie e pericolose condizioni in cui queste donne sono costrette a lavorare le ha portate ad indire uno sciopero per protestare contro i tacchi di oltre 30 centimetri che sono costrette ad indossare per soddisfare l’estro creativo di certi stilisti: aldilà dei ruzzoloni, capitomboli e similari che simili accessori procurano, il danno per la spina dorsale non è certo cosa da poco. E giacchè nessuno ascolta le loro lamentele sono state le stesse modelle a minacciare di non scendere più in passerella finchè non vengano emanate delle “linee guida” per il loro lavoro.

Insomma: anche le modelle protestano per le pericolose condizioni in cui sono costrette a lavorare. C’è chi sciopera perchè non ha caschi ed elmetti di protezione, e rischia la vita ogni giorno, e chi, come in questo caso, sciopera perchè rischia di ruzzolare con risultati a dir poco ironici. Sempre di lavoro si tratta: la differenza è giusto di qualche milione di Euro…

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