
Lo strappo si è compiuto: tra non poche polemiche, dopo diversi mesi di "sciàrre" e ripicche, nasce il PDL Sicilia.
La presentazione è avvenuta il 3 Novembre alle 11 presso la sala stampa dell’Assemblea Regionale Siciliana: l’annuncio era già stato dato ieri dallo stesso Miccichè sul suo Blog:
"Ebbene si, ci siamo! Domani si costituirà all’ARS il Pdl-Sicilia.
E’ davvero il passo decisivo, un passo verso la schiarita definiiva all’interno del partito siciliano, che oggi, più che un partito, è una torre di babele, dove leaders e leaderotti parlano, ognuno, un linguaggio politico differente; e dove regna l’incoerenza di coloro che sventolano la bandiera della semplificazione politica, ma non si preoccupano di attaccare a piè sospinto un Governo dove siedono anche assessori di loro riferimento.
E’ da qui, cioè dalla coerenza dei comportamenti, che deve cominciare quel processo, senza dubbio virtuoso, di semplificazione della politica, il quale deve prendere le mosse solo ed esclusivamente dall’esigenza di fornire alla gente un quadro più chiaro e meno confusionario. (…)"
E da un comunicato congiunto del Ministero dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo:
"Il Pdl Sicilia "non e’ un nuovo soggetto politico e non sono prove generali per un bel niente. Il Pdl Sicilia tende a rafforzare il nostro partito e fare rispettare la volonta’ dei siciliani che hanno eletto il presidente Raffaele Lombardo". Lo afferma il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che in una intervista pubblicata sul quotidiano ‘La Sicilia’ aggiunge che a "creare problemi, a mettere i bastoni tra le ruote e’ chi da mesi rema contro, mettendo costantemente in crisi l’azione di rinnvamento del governo regionale".
Non mancano certo le polemiche al "guanto di sfida" lanciato dallo stesso Miccichè: la principale riguarda la diatriba sul nome dato al gruppo. Il PDL nazionale, infatti, non ha preso certo positivamente l’idea di usare l’acronimo, pare, senza autorizzazione. Tuttavia, non è certo questa difficoltà a scoraggiare la creazione del nuovo partito, che promette di andare dritto per la sua strada.
Continua Miccichè, sempre sul suo Blog:
"Altro che ribelli e lealisti! Il nostro è un atto di pura lealtà: lealtà verso il Popolo siciliano, che nel 2008 espresse una volontà, oggi rinnegata da una parte del Pdl; lealtà verso tutto il popolo del Sud, che guarda a noi come la nuova frontiera di una politica sempre più legata al territorio e slegata alle logiche romane, quando esse siano illogiche e illogicamente rivolte al Nord; lealtà verso i nostri elettori, i simpatizzanti, i rappresentanti istituzionali, la base, cioè verso tutti coloro che da anni credono nel modello Berlusconi e legittimamente pretendono che esso venga trapiantato nel nuovo partito; lealtà verso Silvio Berlusconi, il quale non merita un partito e una coalizione così; e lealtà, oserei dire, verso tutto il Centrodestra siciliano, che auspico possa riscoprire quella coesione e forza, perduta proprio per la mancanza di una guida politica forte ed aggregante."
rispondendo così a tutti coloro che vedono l’idea del "PDL Made in Sicily" come utopica e ribelle: Miccichè ha ribadito la sua fedeltà al Premier Berlusconi senza però voler essere tacciato di essere un "Yesman".
Insomma: una "costola" del PDL che promette di non andare in "conflitto" con il Partito Nazionale ma, piuttosto, che ha l’obiettivo di dare "nuova vita" allo stesso PDL, rinnovandolo e rendendolo sempre più coerente con il nuovo panorama politico siciliano – "piaccia o no", come dalle parole dello stesso Miccichè.