Nascere ai tempi dell'influenza suina ("Lettera a un nascituro")

A te che nasci, atteso come un raggio di sole a primavera.

Caro bimbo, o cara bimba, che nascerai presto,
non è certo un bel momento per nascere: tante malattie assediano il mondo, la paura s’impossessa della gente, la frenesia delle giornate non ci lascia più il tempo di respirare.
Troverai intorno a te tanta indifferenza, silenzi e superficialità: la vita ti riserverà bivi e speranze, decisioni, momenti belli e brutti, ma sappi che, in fondo ad una lunga galleria buia, c’è sempre una luce ad illuminare il tuo tempo: tra poco nascerai, e sarai ancora piccolino per pensare alla velocità del nostro mondo, che non ti aspetta se ti fermi al palo.
Eppure, credo che in mezzo a tanti pensieri e a tante preoccupazioni, ci sono tante cose belle che questa vita, anche se difficile, ti riserverà: un mondo fatato fatto di morbidi orsacchiotti dove poter fare tanti sogni felici e, quando sarai più grande, tanti amici che ti vorranno bene, con cui giocherai felice. Qualcuno, forse, ti tradirà lasciandoti solo, ma non sarai mai solo veramente, perchè accanto a te avrai sempre l’amore della tua mamma e del tuo papà, dei nonni, delle zie, e di tutti i parenti che ti vorranno bene, e ci saranno sempre quando avrai bisogno.
La fantasia ti accompagnerà e ti porterà con se quando nel tuo lettuccio farai tanti sogni belli, volando su un drago fatato che ti porterà in alto e poi ancora più su, e ti accompagnerà quando t’innamorerai, e vedrai una ragazza che ti farà battere il cuore. E capirai che, in fondo, la vita ci riserva anche tante cose belle, nonostante i grandi, alle volte, se ne dimenticano, e sono sempre imbronciati: tu non puoi ancora capire, piccolo e fragile come sei, nel tuo mondo senza spigoli, che noi grandi, alle volte, ripensiamo con una lacrima agli occhi, ricordandoci dei volti che ci siamo lasciati alle spalle, che la vita ha portato con se, o che le vicissitudini di questa vita hanno allontanato dalla nostra storia.
Ma sempre, costantemente, c’è la forza di andare avanti, che ti accompagna e non ti lascia mai: non sorprenderti se vedrai qualcuno triste od arrabbiato, e non capisci il perchè. Regalagli un sorriso ed una parola dolce: vedrai che anche lui si ricorderà di quando era bambino, e nemmeno lui riusciva a capire perchè i grandi non sorridevano più!

Per cui, caro bimbo, cara bimba, non credere a chi ti dice che non vale più la pena venire al mondo: nascere, crescere, vivere, vale sempre la pena, se non altro per scartare quel grande regalo che ti ha fatto Dio. La vita.

 

6 Commenti

  1. dio mio, dio mio, ma moderati…sembra un’omelia del curato di campagna alle donnette della domenica….si possono dire le stesse identiche cose con più misura, meno retorica, meno miele, più rigore espressivo..efforza…..mammamia, questo stile da padre brown è stucchevole

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