Non mi hai mai compreso, e, probabilmente – anzi sicuramente – non hai mai capito niente di me. E certe volte, è bene ricordarlo…
Non mi hai mai compreso. Ed io non posso stare zitto.
“Non mi hai mai compreso”. Questa è la frase che vorrei dire a tante persone, e che, purtroppo, non ho avuto modo di dire a tante altre persone che avrebbero ben meritato di conoscere la verità ed il senso del loro comportamento. Purtroppo, talvolta è stata una frase che è rimasta secca in gola, perché il tempo, le vicissitudini, le persone non mi hanno permesso e dato modo di dire loro la verità, ma nessuno può impedirmi di pensarlo ed urlarlo adesso. Non è affatto una bella sensazione quella di non sentirsi compresi, non lo è per niente: restare a distruggerti nel tuo dolore e nel tuo dispiacere senza che nessuno se ne renda conto, senza che questo sia davvero importante per anche soltanto una persona, ti rende una persona sempre più consapevole di quanto tutto questo ti manchi, di quanto tu stesso lo meriteresti, ma di quanto ti sia quasi negato. E non c’è un senso a tutto questo, e non riesci a capire il perché. È solo che fa male, e fa male l’indifferenza della gente intorno a te, la tua totale consapevolezza dell’essere nulla e del rappresentare il nulla per queste persone: tutto questo lascia ferite profonde e solchi di dolore e delusione che difficilmente riesci a superare senza affogare nelle lacrime di una sera di fine primavera, perso ad ascoltare il mare con i pensieri che sfrecciano nella tua mente, i ricordi, i volti, le voci, le parole, gli attimi, le sensazioni. Tutto va via, tutto è già andato via, ma il dolore invisibile resta dentro, e non è per niente una passeggiata se pensi che lascerà il suo segno in te in maniera completamente indelebile. Ma la gente non lo sa, non è interessata a saperlo, non lo capisce o preferisce non capirlo, perché è più comodo, perché gli va bene così.
Ma tutto questo non ha senso e non può avere un senso, mentre mi perdo in questa notte di fine primavera, e tutto mi ricorda tutto…