Non sempre dobbiamo farci piacere tutto: il “politicamente corretto” e l’essere “accomodanti” non può certo giustificare l’insoddisfazione personale!
Non sempre dobbiamo farti piacere tutto: non è scritto da nessuna parte, infatti, che in nome dell’essere “accomodanti” e del “politicamente corretto” dobbiamo ritrovarci a sorbire la frustrazione e l’insoddisfazione di situazioni che non ci piacciono affatto! Abbiamo la piena libertà, infatti, di dire NO a tutto ciò che non ci piace e non ci va a genio: dobbiamo e possiamo avere opinioni contrarie su situazioni che, semplicemente, non ci piacciono, e nessuno può obbligarci a farti piacere qualcosa in nome del dover necessariamente essere miti evitando i conflitti.
Per carità: l’arte che viene definita di “disinnescare” è sicuramente importante e fondamentale in ogni tipo di rapporto, dall’amicizia alla coppia, ma non può e non deve essere vettore di insoddisfazione per una delle parti in causa, che si ritroverebbe, suo malgrado, ad essere parte “soccombente” di un rapporto che vedrebbe una delle due persone fare, in buona sostanza, tutto ciò che gli pare gli piace! Siamo liberi di non accettare ciò che ci viene proposto: questo non significa, logicamente, dover scatenare liti furibonde, usare il turpiloquio, litigare animatamente. Al contrario, è possibile esporre i propri punti di vista anche in maniera educata e pacata, ma non per questo disposta ad accettare qualsiasi discorso venga posto quasi come “condito sine qua non”!
Saper presentare le proprie ragioni, è importante: non dobbiamo necessariamente aspettarci che l’altra persona accetti le nostre ragioni, ma, contestualmente, abbiamo il pieno diritto di non essere d’accordo e di manifestarlo. Andrebbe sempre ricordato che tutte le emozioni inespresse, prima o poi, ritornano al galla, e chiedono sempre il conto attraverso la sofferenza fisica o psicologica.
Vale la pena di soffrire, semplicemente, per paura di dire ciò che si pensa? Decisamente, non è affatto il caso…