Palermo, Boccadifalco: ancora disagi per i doppi turni

Sembrano non aver fine i disagi arrecati dai doppi turni nel principale plesso scolastico del Quartiere Boccadifalco, a Palermo. I dettagli.

Ancora disagi a Boccadifalco, nella Quarta Circoscrizione di Palermo: l’annosa questione dei doppi turni scolastici, di cui più volte vi abbiamo dato cronaca, sembra non aver fine, arrecando non pochi disagi alle famiglie e agli stessi scolari. Il Comitato per Boccadifalco, tuttavia, non sembra voler restare a guardare, e decide di andarci giù pesante, chiedendo le dimissioni della Preside del Plesso “Mantegna – Borsellino”. Ecco la nota che ci è stata inviata:

“La scuola del plesso di Boccadifalco ha necessità d’interventi che, sicuramente, devono essere eseguiti, perché l’incolumità dei bambini viene prima di tutto, e l’istruzione è fondamentale ed è un diritto. Con i doppi turni, però, si stanno creando delle situazioni spiacevoli, che aggravano ancor di più le precarie condizioni sociali di molti genitori. Abitiamo in un quartiere dove non tutto è facile, e dove le cose semplici, per noi socialmente disagiati, si aggravano. Dopo che Nicola Arduino, dietro richiesta dei genitori, ha un incontrato l’Assessore Evola, speravamo che si potessero limitare i disagi, riducendo i tempi dei lavori, ma, purtroppo, ci giungono cattive notizie da parte dei genitori, dal momento che i doppi turni saranno di difficile gestione. Si prevedono, infatti, turni sino alle 18:30, e non si sa quanto dureranno i lavori! Ma è normale che i bambini della scuola materna, di tre anni, siano costretti ai doppi turni sino alle 17:30? La cosa che più dispiace è apprendere dai genitori dell’insensibilità dimostrata da parte del Preside della Scuola, che alle lamentele dei genitori risponde che “è questa la situazione e a chi non sta bene può andare via, dal momento che la colpa non è sua ma del Comune che ad oggi non si muove”. Siamo al paradosso dell’inefficienza e dello “scarica barile”. La scuola deve essere l’esempio della società: non si possono chiudere le porte a chi ha necessità, non si può essere insensibili. Se il preside non è adatto a gestire questa situazione, chieda il trasferimento: il nostro quartiere ha bisogno di gente preparata e pronta a collaborare per ridurre al massimo il degrado in cui ci troviamo.”

Per completezza, segnaliamo che lo stesso Comitato ha segnalato la situazione all’Assessore Barbara Evola che, via mail, ha risposto:

“Gentili genitori,

Comprendo bene lo sconforto e la rabbia per i disagi che voi e i vostri bambini state vivendo, ma voglio rassicurarvi sul fatto che stiamo lavorando per locali alternativi che possano consentire lo svolgimento delle lezioni in orario mattutino. I ritardi non sono causati da cattiva volontà o disattenzione, ma dai problemi oggettivi che accomunano quasi tutti gli edifici scolastici della nostra città e che rendono complesso trovare locali alternativi sicuri e a norma e soprattutto capaci di ospitare tante classi.

Ci vedremo la prossima settimana.”

Insomma, il “limite di sopportazione” degli abitanti del Quartiere è stato ampiamente superato. Speriamo in una risoluzione quantomai rapida del problema!

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