Poteva valerne la pena: si dice spesso, si sente dire spesso, ma fin troppo facilmente ci dimentichiamo che, per dire questa frase, deve REALMENTE valerne la pena…
E’ fin troppo facile pensare che poteva valerne la pena: è troppo semplice anche solo immaginarlo quando ti dimentichi un principio fondamentale. Per “valerne la pena” qualcosa deve contare davvero, qualcosa deve davvero essere così importante da valer la pena di, altrimenti è, oltre a qualcosa di fine a se stesso, una semplice ed improduttiva perdita di tempo, che no solo ci fa male, ma finisce con il logorarci mentalmente, e, di conseguenza, fisicamente.
Nei rapporti umani, d’amicizia, d’amore, d’affetto, familiari, di semplice conoscenza, deve sempre esserci un preciso istante per cui dobbiamo chiederci se, realmente, vale la pena di portare avanti quel rapporto, di credere e fidarsi di una persona, piuttosto che rendersi conto che siamo di fronte – chissà – ad una banale perdita del tempo, di una tra le risorse più importanti che abbiamo.
Tante volte, ci sono storie, rapporti, idee, amicizie, amori che sembrano la perfezione, ma che rivelano, molto presto e molto facilmente, la loro vera natura, fatta, verosimilmente, di una “vuotezza” basilare che non può certo giustificare la bella maschera che questi rapporti indossano.
E’ bellissimo ritrovarsi a viver una storia in cui tutto sembra “rose e fiori”, in cui tutto è realmente perfetto: una storia, insomma, che “valga la pena” vivere… Ma siamo sicuri che sia realmente così? Abbiamo la certezza più totale e matematica che sia la scelta o la strada giusta? Ne siamo certi fino all’estremo?
La risposta, verosimilmente, è nascosta ai più, perché nessuno ha il potere di conoscere la verità, ma fermarsi a riflettere, certe volte, non solo ci aiuta, ma evita di ritrovarsi, successivamente, in rogne peggiori. Tutti noi dovremmo imparare a farlo!