E perdi, silenziosamente, i tuoi petali per la strada, mentre nessuno si accorge che dentro di te, a poco a poco, qualcosa s’inaridisce nel vuoto…
E perdi, silenziosamente, i tuoi petali per la strada… Fa male, fa molto male, specialmente quando sei invisibile e nessuno riesce ad accorgersi quanto male stai e quanto male faccia la solitudine.
Fa male quando la gente vive la propria vita e non sa quanto male ti abbiamo lasciato in eredità, quanto dolore ci sia in giornate così vuote e tristi, in cui anneghi nel silenzio dell’indifferenza di chi ti sta intorno, anche perché sai che la risposta che otterresti è che il peso dei tuoi problemi è relativo solamente per te, perché “ognuno ha i suoi problemi, ognuno sta combattendo la propria battaglia, ognuno ha i suoi guai da vivere”.
Si, ma nel frattempo perdi i tuoi petali uno alla volta, come un fiore a cui nessuno da più acqua, e la gente non lo vede, e anche se vedono che ogni giorno sei sempre più silenzioso, sempre più estraneo, ti accorgi che chi hai intorno pensa solamente a sé e ripete “io, io, io, io, io, io, io”. Tu cerchi di sfogarti, cerchi di parlare di quello che hai dentro, e la gente ti interrompe e comincia a parlare di sé. Allora ti fermi e dici: “si,ma stavamo parlando di me, non di te!”, e come risultato ottieni che chi ti ascolta gira i tacchi, chiude la porta e se ne va.
Che cazzo ne sanno le persone del dolore che quei casi umani ti hanno lasciato dentro? Che cosa ne sanno di giornate senza fine, di pomeriggi sotto il sole rovente a sentire il silenzio che urla e non ti da tregua?
La gente non capisce, e la consapevolezza di essere in qualche modo invisibile fa cadere, uno alla volta, ogni progetto ed ogni speranza che avevi per il tuo tempo. Volevi una famiglia, volevi dei bambini, un matrimonio, la felicità di amici e parenti sempre in casa, per cucinare, per cantare, per sorridere, e ti ritrovi a vivere una vita che nemmeno ti appartiene più, in cui non c’è niente di quello che desideravi. Niente. Solo dolore e l’invisibile consapevolezza della sofferenza che ti porti dentro.
E fidati, arrivi ad un certo punto in cui nessuno può più darti una mano ne una speranza: quando ti affidi ad una donna, quando ti affidi ad un uomo, e speri che possano cambiare la tua vita, e ti ritrovi a soffrire un’altra volta, e sai che quella persona sapeva quanto male poteva farti con un addio, la sola cosa sensata che riesci a fare è cercare una speranza. Ma più il tempo passa e più non ti resta niente.
E perdi i tuoi petali, uno al giorno, nella totale indifferenza…