Vivere di Blog: se solo vi sareste azzardati a dirlo circa otto, nove anni fa, vi sareste sentiti dire “cus’eeee? Ma vai a laurà barbùn!” o, meglio ancora, “ma va travàgghia!”. Eppure, esercitare la professione del Blogger è una realtà nemmeno tanto distante da noi.
Negli Stati Uniti, per esempio, sono circa 452.000 le persone che nel Blog, nei post, nei “grassetti e corsivi” di “WordPress” hanno trovato la loro fonte di sostentamento primaria: se pensate che fare il Blogger sia un lavoro che rende poco, cominciate seriamente a ricredervi. Vi basti pensare che chi fa il Blogger di professione guadagna qualcosa come 90.000 Dollari all’anno: mica cotica!
E in Italia?
Ho la netta sensazione che il Blogger viene ancora considerata una figura di “serie B” rispetto al “giornalista” vero e proprio: non è ancora entrata in circolo la mentalità tipica americana attraverso cui anche un Blogger può fare notizia (e in questo BlogSicilia, che da sempre persegue il fine ultimo del “giornalismo partecipativo”, è decisamente avanti, almeno qui in Italia, N.D.Giomba) e non perchè scrive su un Blog è da considerarsi “minoritario” rispetto al giornalista tipico che lavora per una redazione.
Non è ancora del tutto chiaro che il Blogger può considerarsi, se non nel “modus operandi” quando nei risultati finali, quasi paritario ad un vero e proprio media, ad un vero e proprio organo d’informazione: il Blog ha però quel “quid” in più. Non è vincolato alle severe regole del giornalismo, e da a tutti la possibilità di esprimersi in libertà, senza necessariamente vedere la propria notizia “trattata” tramite vagli, filtri, lacci e lacciuoli tipici di una mentalità prettamente giornalistico/redazionale.
Di Blog si può vivere: basta crederci di più.
“Le aziende dovrebbero capire che non saper bloggare nel 2010 è una grossa penalizzazione perché i blogger indipendenti (e anche squattrinati se vogliamo ribadirlo) sono in grado di creare un blog a zero reddito ma capace di sminuire i loro prodotti e di mandare all’aria sontuose campagne pubblicitarie sui media tradizionali.”
(Alessandro Cosimetti – Bloginazienda.com)