Salute, Alzheimer: una bibita potrebbe rallentarne il decorso

Salute - Alzheimer - Una bibita potrebbe rallentarne il decorso

Salute maggiormente tutelata per chi soffre di Alzheimer grazie ad una bibita che potrebbe rallentarne il decorso! Scopriamo i dettagli.

Salute per chi soffre di Alzheimer maggiormente tutelata grazie ad una particolare bibita: è quanto sostengono i ricercatori dell’Università della Finlandia, secondo cui l’assunzione di una bevanda ricca di grassi “buoni” per chi soffre di tale malattia, ovvero Omega 3, vitamine del gruppo B e antiossidanti, assunta ogni giorno, potrebbe rallentare il declino mentale nei malati di Alzheimer, rallentando, di fatto, il decorso della malattia!

Gli esperti sono giunti a tale risultato analizzando i risultati di una sperimentazione su 311 pazienti affetti da Alzheimer in fase precoce con accertato lieve declino cognitivo: nello specifico, i pazienti sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di assumere, per 24 mesi, la bevanda di cui in oggetto, sottoponendosi, successivamente, a misurazione delle capacità di svolgere azioni quotidiane, come ad esempio gestire i soldi e ricordarsi alcuni eventi. Alla fine dei due anni, sono stati analizzati i risultati relativi al primo gruppo, che aveva assunto la bevanda, e al secondo gruppo che non l’aveva assunta.

Ebbene, si è visto che l’atrofia cerebrale dei pazienti che avevano assunto tale bevanda era ridotta sensibilmente, con un’importante differenza del 26% del volume dell’ippocampo, zona “centrale” per la memoria, senza contare che i pazienti che avevano assunto la bevanda avevano conservato migliori capacità mnemoniche e di gestione delle attività quotidiane!

Gli esperti aggiungono:

Lo studio illustra che l’intervento nutrizionale può aiutare a conservare tessuto cerebrale, memoria e capacità dei pazienti di cimentarsi in attività quotidiane, considerati gli aspetti più preoccupanti della demenza. Sebbene non sia una cura per l’Alzheimer, l’intervento nutrizionale si è dimostrato efficace per rallentare il processo neurodegenerativo e, prima lo si intraprende, maggiore è l’effetto per il paziente. Inoltre, la riduzione di atrofia cerebrale mostra che gli effetti della bevanda vanno ben oltre la riduzione dei sintomi, traguardo finora mai raggiunto.

Insomma: una speranza in più verso un futuro migliore per chi soffre di questa terribile malattia. Speriamo bene!

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