Schegge di ricordi passati

Schegge di ricordi passati

Schegge di ricordi passati, che di colpo ti sfiorano come proiettili impazziti: fa parte del gioco, certo, ma spesso è difficile non soffrirne…

Schegge di ricordi passati, fermi a farti del male se solo no ti sposti, pronti a ferirti come ferisce il dolore di un pensiero che torna in mente e scappa, scappa verso l’orizzonte del vissuto, verso l’orizzonte di quello che hai sentito e senti, di quello che hai provato e sei riuscito a superare. Eppure, ci sono sempre quelle schegge impazzite di ricordo e pensiero, che qualche volta sfuggono al controllo, sfuggono al volere, e ti fanno tornare indietro, anche solo per qualche istante!

A volte, specie quando sei più fragile e pensieroso, qualcosa ti torna in mente e ti fermi a chiederti “mah, chissà”, e torni a rimuginare su quanto è stato e quanto poteva essere. Tutto normale, ma tutto inutile: non serve pensare a cosa poteva, a cosa non poteva, a cosa è stato, a cosa poteva essere: è importante nutrire la consapevolezza della realtà dei fatti, ovvero che nulla poteva andare diversamente da come si è svolto, e, verosimilmente, sarebbe stata tutta questione di tempo. Il medesimo finale, o prima o poi.

Vale, quindi, la pena di pensare e ripensare ad un nulla? Certo che no: magari fa piacere ricordare il colore, l’odore, la gioia di momenti splendidi e silenziosi, in cui tutto appariva davvero diverso, ma solo per qualche istante, perché, forse, ti rendi conto che, verosimilmente, puoi ancora provare quelle sensazioni, e magari sarebbe anche ora: basta solo rendersi conto che è passato tanto tempo e la mente, adesso, è altrove, è oltre, è proiettata verso un futuro da costruire, splendente, e, finalmente, degno di questo nome!

E chi ci ha lasciato, beh… Sta bene dove sta: che viva il suo personale oblio, che resti confinato nella mente. Nessuna cattiveria: solo sopravvivenza!

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