"Sei solo stato sfortunato"

Sei solo stato sfortunato

“Sei solo stato sfortunato”: un mantra che mi sento ripetere da anni. Ma ora non ho più voglia di sentirmelo dire. Non più.

“Sei solo stato sfortunato”. Una scusa che non regge più.

Sono anni che mi sento dire che, “eh, sei solo stato sfortunato!”

Ad un certo punto, credo di avere tutto il diritto di essermi rotto le palle di essere sempre sfortunato, di non essere mai valorizzato per come marito davvero: eppure, di esperienze be ho fatte tante, e di traguardi ne ho raggiunti non pochi, e fortunatamente posso dire che tutto ciò che racconto è ampiamente dimostrabile con fatti concreti ed obiettivi. È soltanto che dispiace rendersi conto di come io non sia mai stato davvero valorizzato per come merito: è una vecchia storia di cui vi ho parlato tante volte, ma vi assicuro che è davvero svilente sapere di aver abbattuto tanti record, di aver fatto davvero tanto, ma di essere totalmente invisibile per la maggior parte delle persone. L’esempio più concreto ce l’ho sotto gli occhi ogni giorno: mi riferisco al mio Blog, Il “Bar Giomba”, ininterrottamente attivo dal 4 maggio 2004, che è recentemente diventato il Blog più antico d’Italia ancora attivo. Stiamo parlando di oltre venti anni di pubblicazioni, non certo di due giorni… Eppure, mi vedo costretto ad essere invisibile al grande pubblico: non sono mai stato valorizzato per come davvero merito, anche perché non credo sia facile trovare un blog aggiornato ogni giorno da oltre venti anni! È chiaro che, nel momento in cui accendo la TV e sento dire da una famosa opinionista che lei è “la blogger più antica d’Italia”, mi girano ampiamente le palle, E so di averne tutto il diritto (specie considerando che, dopo le mie lamentele con la diretta interessata, la persona in questione non ha perso tempo a bloccarmi sui social! Secondo me, questo la dice decisamente lunga…)

Qualcuno se la ride di gusto, e mi dice che più che essere stato sfortunato, probabilmente mi è mancata la raccomandazione giusta: al netto del fatto che, per fortuna, la raccomandazione non mi serve, mi fa una grande rabbia sapere di poter dare tanto, di avere alle spalle anni di radio, di spettacolo, di interviste, di podcast, di musica, con alcuni album pubblicati, oltre trentatré anni di musica suonata fin da quando avevo quattro anni, e nessuno a cui interessi tutto questo. Per carità: negli anni, fortunatamente, ho costruito un piccolo grande pubblico di affezionati, di persone che mi segue giornalmente, che mi riconosce un valore, ma so che avrei dovuto essere molto più in alto, e che non avrei di certo sfigurato in una radio importante, in televisione, magari come opinionista… E se tutto questo non bastasse, non riesco a digerire l’idea che il “Bar Giomba” non venga valorizzato per come merita davvero, nonostante sia stato appurato e dimostrato che è il Blog più antico d’Italia ancora in attività: in questi anni non sono di certo rimasto con le mani in mano, e, col senno di poi, posso dire di averci visto lungo! Non posso dimenticare, infatti, ad esempio, di essere stato tra le prime persone di intervistare Salvatore Aranzulla, quando ancora non era il personaggio che conoscevamo noi, ma un promettente giovinotto di belle speranze! Ho citato questa esperienza ma potrei citarne tantissime altre.

Dall’alto delle quasi quindici milioni di visite che il mio Blog ha realizzato nel corso di questi anni, sempre in maniera onesta e soltanto con il sudore e con lo sforzo di portare avanti questa piccola grande passione, mi rendo conto che è brutto essere invisibili, specialmente quando avresti tanto da dire e da dare, ma per la maggior parte della gente non esisti. Vorrei credere che esista una giustizia, e che qualcuno si renda davvero conto di quanto valore il mio lavoro abbia, e di quanto io stesso possa dare attraverso la mia passione, ma da un paio di mesi, ormai, ammetto di aver cominciato ad arrendermi. Non l’ho detto a nessuno, ma soltanto a poche persone: tuttavia, ho iniziato progressivamente ad arrendermi e a guardare in faccia la realtà dei fatti, rendendomi conto che, ormai, è molto difficile che le cose cambino, specialmente perché non è successo fino ad ora, ed è bello credere che esistano i miracoli, ma purtroppo è estremamente irreale. In tanti vorrebbero vedermi gettare la spugna, tagliare la corda ed arrendermi, ed è solo per una questione di principio e di rispetto verso me stesso e verso tutto il lavoro che ho portato avanti in questi tantissimi anni se non mi sono arreso e continuo a portare avanti il mio Blog, pur con la consapevolezza di non essere nessuno, pur con la consapevolezza di quanto meriterei molto di più, e questo non può che farmi pensare a quante persone, probabilmente, vivono la mia stessa situazione…

Parlo di gente che ha potenzialità incredibili, persone in grado di poter cambiare il mondo ma che sono state sfortunate come me, e non hanno avuto la possibilità di approfittare di una grande ribalta per giungere al grande pubblico: in questo senso, punto il dito contro i media tradizionali, incapaci di investire su chi merita davvero preferendo sempre le solite quattro facce, il classico “usato sicuro” che non lascia scampo a giovani davvero promettenti. Sono convinto che là fuori c’è qualcuno che ha la soluzione per sconfiggere il cancro, per sconfiggere ogni malattia, per vivere in eterno, per teletrasportarsi, o per distruggere ogni tipo di sofferenza, ma forse è invisibile come me, perché, nonostante cerchi di urlare la sua presenza, nessuno ascolta la sua voce. Sono pienamente consapevole che anche questo mio sfogo, scritto di getto in una notte in cui non riesco a prendere sonno, al culmine dell’ennesimo sfregio nei miei confronti, e con la consapevolezza di quanto io debba dormire di più e meglio, nonostante io continui a fare sforzi e sacrifici In nome del mio Blog, non raggiungerà molte persone. Andrà già alla grande se una o due persone arriveranno alla fine di questo mio pensiero.

Ed è proprio partendo da questa mia consapevolezza che mi sto progressivamente arrendendo: mi dispiace soltanto che le persone si rendano conto troppo tardi di quei diamanti che volevano soltanto essere valorizzati, esattamente come tutte quelle opere postume che vengono rivalutate dopo anni dalla dipartita degli artisti. Mi sono reso conto che, ormai, resta soltanto di arrendersi di fronte ad una realtà da cui non si può scappare. Mi dispiace soltanto che non abbiate saputo valorizzarmi per come meritavo davvero. Ma tanto, è tutto tempo perso. Perché nessuno capisce, nessuno comprende, nessuno ti sente. E badate bene: lungo tutti questi anni non sono mai rimasto con le mani in mano. Ho cercato in mille modi di raccontare la mia storia, ma non ho mai trovato nessuno disposto a volerla ascoltare. E allora resta soltanto di arrendersi, in maniera matura, onesta e dignitosa. Lottare non ha più senso quando urli e nessuno sente la tua voce: continuerò a portare avanti il mio Blog finché ne avrò forza, con la consapevolezza di quanto avrei potuto dare molto di più, di quanto avrei meritato molto di più.

Ma ripeterlo è inutile quando tutti hanno i tappi alle orecchie.

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