Si cambia perché non puoi restare ciò che sei, e perché, in definitiva, diventa necessario per tutelare noi stessi!
Si cambia perché non puoi restare ciò che sei. E va benissimo così!
La vita ci mette spesso di fronte alla necessità di cambiare ciò che siamo, la nostra indole, la nostra parte più buona e comprensiva, semplicemente perché non possiamo più permetterci di essere ciò che siamo in un determinato momento della nostra vita. Arriva un preciso istante in cui ci rendiamo conto che tutto ciò che abbiamo fatto, tutto quel “massimo” che abbiamo dato, tutto il tempo che abbiamo dedicato, semplicemente non è stato minimamente apprezzato, e, magari, ci si è addirittura ritorto contro attraverso la furbizia, attraverso l’approfittarsi della nostra bontà e disponibilità. Un tempo, forse, avremmo anche temporeggiato: un giorno avremmo, forse, fatto finta di niente, avremmo cercato di capire meglio, ma adesso, dopo tutta l’esperienza che abbiamo accumulato nel corso degli anni, dopo tutto il dolore, dopo tutta la cattiveria, dopo tutto quello che ci ha fatto soffrire, ci rendiamo effettivamente conto che non c’è più tempo per capire, tempo per cercare di comprendere. No. Adesso è tempo di cambiare, non fosse altro che per il fatto di rendere gli altri consapevoli di ciò che siamo, dando il preciso messaggio di quanto, ormai, sia altamente difficile approfittarsi della nostra bontà e disponibilità. Il fatto è esattamente questo: non si diventa stronzi perché si ha il piacere di farlo o perché, un giorno, ci alziamo con la voglia di diventare delle pessime persone, ma perché – e per quanto mi dolga dirlo, questa è la pura verità – dobbiamo sopravvivere, e quando ti rendi conto che c’è gente che si approfitta di te e della tua bontà, quando vedi che c’è gente che non ti apprezza ma pretende sempre di più, giunge il momento di dire basta, e devi farlo perché devi tutelare la parte migliore di te, ma, soprattutto – principalmente – perché devi tutelare la tua dignità, il rispetto che meriti e che devi difendere. Si cambia perché gli altri ti portano a cambiare: restare ciò che si è nel punto in cui si è, semplicemente equivale a soccombere sotto la furbizia altrui.
E noi, no. Siamo più forti di questa manica di gente inutile.