Silenzi vuoti

Silenzi vuoti

Silenzi vuoti, di quelli che cerchi di coprire in ogni modo, che cerchi di osservare, che cerchi di comprendere ma che non riesci mai a sconfiggere…

Silenzi vuoti, silenzi fatti di momenti in cui non sai come coprire tutto quello che manca, di quelli che non riesci neppure a comprendere fino in fondo, perché sai che li stai, semplicemente, vivendo, qualunque cosa accada, qualunque sia la strada, qualunque cosa ci sia da fare…

…Eppure, quei silenzi fanno ormai parte del tuo tempo da troppo, troppo tempo, e ci vorrebbe qualcuno, qualcosa, capace di spezzare quell’incanto, capace di frantumare e distruggere quel tempo che si nasconde, quelle sensazioni che nessuno conosce bene come le conosci tu, che nessuno ha provato, forse, come le provi tu. O forse si, ma mal comune, in questo caso, non è affatto mezzo gaudio…

Sai che in tanti provano le medesime sensazioni, che in tanti ci sono passati, e pensi, ogni santo giorno, che questa volta sarà diverso, che questa volta lo potrai raccontare, che questa volta le cose andranno davvero diversamente: ti illudi che sia così e resti, regolarmente, illuso, e non puoi non renderti conto di quanto tempo passa, di quanta vita se ne va, di quanti anni si stanno sommando ad altri anni mentre tu aspetti… Che cosa?

Che cosa può curare quel frastuono silenzioso? Che cosa può curare il silenzio che urla la sua presenza? Basta, forse, il sesso per farti sentire meno solo? No, non basta, perché dopo il sesso non resta altro che il medesimo vuoto di prima, soltanto dieci volte più forte.

Vorrei poter pensare che tutto questo avrà una fine, che tutto questo finirà una volta e per sempre, che questo silenzio se ne andrà via e non tornerà mai più, ma ormai, sinceramente, non so più cosa pensare…

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