Sono stanco di tacere la verità. Ora basta.

Sono stanco di tacere la verità Ora basta

Sono stanco di tacere la verità. Ora basta. Sono stato zitto per troppo tempo, ed ora ho deciso che non voglio più. E’ ora di urlare.

Sono stanco di tacere la verità. Ora basta. Non voglio più stare zitto.

L’abuso più importante che ho subito nella mia vita è stato l’abbandono, usato come violenza ed arma psicologica. Moltissime volte, ho avuto a che fare con persone che si sono approfittate dei miei sentimenti, ed hanno usato l’arma dell’abbandono per il raggiungimento dei loro stupidi scopi. Questa gente pretendeva di dettare le proprie regole, e se tu non le avessi accettate, ecco che erano pronte a punirti con la violenza del silenzio e l’abbandono. E di certo, devi essere veramente una persona schifosa se decidi volontariamente di approfittarti delle ferite di una persona! Purtroppo, chi non lo prova sulla pelle non lo può capire. E non è affatto bello essere abbandonati. Ho perso il conto dei giorni, delle settimane, dei mesi, degli anni in cui sono stato lasciato solo. Ho fatto migliaia di kilometri a piedi, da solo, a camminare senza meta fuori e dentro, e so soltanto io cosa significa piangere di notte, lungo la strada, senza che nessuno se ne sia mai reso conto… E la cosa che mi fa più male è che nessuno si è mai prodigato nel cercare di capire cosa ci sia oltre le parole, oltre quella persona che cerca sempre di sorridere, di fare battute, di essere divertente. E non potete capire cosa significa essere abbandonati per il tuo compleanno, vedere la vita del sabato sera mentre tu sei chiuso tra quattro mura, da solo, avere voglia di vivere e doversi tenere tutto dentro, avere voglia di tornare ad essere felice e scoprire che sei di fronte all’ennesimo caso umano, essere mortificato, essere continuamente sottoposto ad abusi, a violenza psicologica, non avere nemmeno diritto a non essere d’accordo, altrimenti vieni punito. Non potete capire cosa significa stare male perché ti senti solo: non potrò mai dimenticarmi di quella sera in cui chiamai VENTI presone, e nessuno ha avuto del tempo da condividere con me, per farmi sentire meno il dolore, la sofferenza. E adesso vi lamentate se io non ho più scrupoli? E adesso avete tutti da dire e da parlare? Non potete capire cosa significa aver voglia di compagnia e piangere la punizione e la condanna della solitudine. E sta storia va avanti da troppo tempo, da troppi anni, ed io non voglio più stare zitto. Le colpe sono di tante persone, ma il fatto è che tutti siamo bravi ad indignarci, ma nessuno è bravo a fare “mea culpa”. Perché – che possa piacere o no – chi soffre da fastidio. Chi prova dei dispiaceri ed ha bisogno di affetto e comprensione, da sempre fastidio, perché tutti preferiscono voltarsi dall’altra parte. L’unica cosa di cui adesso ho bisogno è di mettere un punto e ricominciare, con nuovi ambiti, nuove persone, nuove amicizie, ma purtroppo non è così facile trovare nuove amicizie, nuovi posti, nuova gente. Mi sono reso conto di essere stanco di stare zitto, e adesso non me ne frega più niente.

Perché sono stanco di non far conoscere la verità.

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