Il CdA Rai ha preso una decisione giusta: stop ai talk show politici, sostituiti da tribune elettorali. E tutti (o quasi) insorgono: i giornalisti sfidano la scelta e qualcuno minaccia di andare lo stesso in onda, altri, come la Annunziata, non intendono andare in onda, e le Associazioni dei Consumatori minacciano vere e proprie class action contro la scelta.
Una scelta che fa sicuramente discutere, ma sicuramente corretta: la sinistra non perde tempo a dire che “la colpa è della destra”, ma va, colpevole, a detta loro, “di aver votato la soppressione di quelle trasmissioni”. La cosa fa ancora più rabbia a molti visto che due terzi del palinsesto di Rai Tre vanno a farsi benedire, e poi mi vengono a criticare Rete Quattro quando mi dicono che è “politicamente schierata”.
Dice bene Berlusconi quando parla di “pollaio mediatico”: non è stato fatto altro che applicare la legge sulla Par Condicio, ne più, ne meno. Non parliamo, poi, delle scene di sterile bagarre, spesso “di parte”, che in queste trasmissioni vengono messe in scena: direi che ne giova tutta la televisione se, per un mesetto, viene staccata la spina da quel clima di astio che, francamente, ha parecchio rotto le scatole!
2 Commenti
Le bagarre nei talk show si sa da chi provocate. Per chi si è parecchio rotto le scatole, si prega usare il telecomando per gustarsi le amenità della De Filippi, o guardoneggiare grandi fratelli e isole famose. Rispetto le debolezze di tutti
Però se poi ce le andiamo a cercare, le bagarre, solo per fare “pollaio mediatico”, beh…