Valgo ergo costo

Valgo ergo costo

Valgo ergo costo: i professionisti sanno quanto sia costato loro imparare quel mestiere, e sanno quanto vale il loro mestiere.

Valgo ergo costo: ed è cos+ perché imparare è costato davvero tanto!

Ovvero: l’annosa questione del costo di un professionista. Chi la decide? Chi crede sia giusto? Chi pensa sia sbagliato? Quali sono le linee guida?

Ricordo molto bene che, qualche tempo fa, un mio carissimo amico, attore di fama, mi disse questa frase, che è poi diventata il mio mantra, letteralmente:

“il valore che dai al tuo lavoro è il valore che dai a te stesso.”

Si tratta di una bella affermazione, magari vera fino ad un certo punto, se consideriamo le speculazioni che persone senza alcuna morale possano mettere in atto in questo senso, specie se si tratta dei famosi “cuggini”, peggio ancora se senza nessuna qualifica ed esperienza, magari con quella insopportabile “spocchia” di chi si sente arrivato, ed il massimo a cui è “arrivato” è il WC di casa

Ad ogni modo, certe volte mi viene da pensare che, certuni, sfruttino un fantomatico senso di “necessità” dei professionisti per trattarli a pesci in faccia. Queste riflessioni sono nate dopo aver visto su Facebook, qualche giorno fa, una curiosa richiesta: un signore chiedeva, in un gruppo specializzato, se ci fosse un qualsiasi professionista del settore pronto ad intervenire, e che potesse fare al caso suo. Dopodiché, inizia ad elencare tutta una serie di requisiti e di necessità, alcune delle quali anche molto tecniche. Scorrendo i commenti mi accorgo che, effettivamente, qualcuno risponde per le rime: la persona in questione, infatti, aveva richiesto una vera e propria analisi tecnica “preventiva” che, normalmente, andrebbe pagata profumatamente, visto l’impegno che il professionista dovrebbe adoperare, sia in termini di tempo, sia in termini “pratici”, per elaborarla.

Si torna sempre al solito gioco di chi si crede più furbo, e, magari, pensa di poter decidere il costo del tuo lavoro: e chissenefrega se hai perso anni della tua vita sui libri e davanti ad un PC, chinato a studiare e a passare le notti davanti a righe intere di codice. Qualsiasi prezzo pensi possa – deontologicamente – avere il tuo lavoro, ti ritroverai sempre con qualcuno davanti pronto a criticare, quasi come se fosse un professionista realmente capace di dare un costo coerente a tutti i tuoi sforzi. Il buon senso vuole che nessuno dovrebbe mai proferire parola se non sa esattamente ciò che sta dicendo: non puoi metterti a parlare dei migliori tagli di carne per fare il bollito se non sei un esperto macellaio, ne, di certo, puoi dire quale tipo di asfalto sia meglio usare se non sei del mestiere. Per lo stesso motivo, quindi, non si capisce per quale motivo la gente si arroga il diritto di decidere per te, e quasi ti ride in faccia se sai che il tuo lavoro ha un costo coerente con ciò che fai. E se le cose vanno uno schifo, la colpa è di chi accetta richieste di questo tipo che non rispettano completamente le professionalità.

E smettiamola di stare zitti. Perché se ti lamenti ma resti immobile, poi, non hai nessun diritto di lamentarti se arriverà l’ennesimo “cuggino” di turno che si accontenterà di 50 Euro per fare un lavoro vergognoso ed inguardabile a fronte dell’ennesimo cliente che continuerà a non capire il vero valore del lavoro. Perché se non cambi le regole, e non inizi a pretendere il rispetto che meriti, come persona, come professionista, come uomo, come essere umano, allora è solo fiato e tempo sprecato.

E nessuno di noi può permetterselo.

Scrivi un commento

SEGUIMI ORA SU INSTAGRAM: Scopri i reel, le dirette e tantissimi contenuti esclusivi! CLICCA QUI!