La vera storia del Natale

Vi siete mai domandati che storia abbia il Natale ? Se la risposta è affermativa eccovi qui una delle storie più belle dell’intera epopea Umana !
(Grazie al sito
http://www.comune.modena.it/~pdangelo/Natale/storia.html)


Il Natale è la principale festa dell’anno, possiamo meglio definirlo un periodo di una serie di festeggiamenti che partendo dal solstizio d’inverno arrivano fino all’Epifania. Feste che nella tradizione popolare erano legate alla chiusura di un ciclo stagionale e alla apertura del nuovo ciclo. La festa appartiene all’anno liturgico cristiano, in cui si ricorda la nascita di Gesù Cristo, che nella Cristianità occidentale cade il 25 dicembre, mentre nella Cristianità orientale viene celebrato il 6 gennaio.
La nascita di Gesù viene fatta risalire dal 10 al 4 a.C. con molte incertezze. Il Natale non viene introdotto subito come festa Cristiana, ma bisogna aspettare l’arrivo del Quarto secolo nell’Impero Romano, e più tardi anche nelle zone dell’Oriente.
La tradizione cristiana si intreccia con la tradizione popolare e soprattutto contadina, perchè ricordiamo che prima della festa cristiana, in questo periodo c’era una serie di feste e riti legati al mondo rurale. Prima del Natale Cristiano c’era la festa del Fuoco e del Sole, la festa della divinità della luce Mitra, perchè in questo periodo c’è il solstizio d’inverno, cioè dil giorno più corto dell’anno, e da questa data le giornate iniziano ad allungarsi. Nell’antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell’agricoltura ed era un periodo dove si viveva in pace, si scambiavano i  doni,  venivano abbandonate le divisioni sociali e si facevano sontuosi banchetti. 
Tra i Celti invece si festeggiava il  solstizio d’inverno. Nel  274 d.C.  l’imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Sole. E’ da queste origini che risale la tradizione del ceppo natalizio, ceppo che nelle case doveva bruciare per 12 giorni consecutivi e doveva essere preferibilmente di quercia, un legno propiziatorio, e da come bruciava si presagiva come era l’anno futuro. Il ceppo natalizio  nei nostri giorni si è trasformato nelle luci e nelle candele che addobbano case, alberi, e strade. E siamo ai giorni nostri, il nostro Natale deriva da tradizioni borghesi del secolo scorso, con simboli e usanze sia di origine pagana che cristiana. Il natale è anticipato dalla vigilia, che dovrebbe essere una giornata di digiuno e di veglia a cui ci si prepara ai festeggiamenti delle feste. Negli anni recenti il Natale ha dato una spinta ai consumi che spesso diventa un festeggiamento frenetico, lasciando il clima di celebrazione a una gara commerciale, facendo intervenire anche la Chiesa a promuovere con più incisione il significato religioso.
Il pranzo di natale è abbondante e viene consumato in casa, con i parenti, di solito a base carne con animali domestici, variabili a seconda delle vari paesi. Abbiamo anche una richezza di dolci preziosi e prelibati, spesso che ricordano simboli solari o delle tradizioni rurali; i dolci spesso richiedono molto tempo e la loro lavorazione e preparazione viene fatta diversi giorni prima. Nelle case viene allestito un presepe (o presepio), specie nei paesi meridionali, o un’albero di tradizione più nordica . Questa serie di festeggiamenti continua con l’ultimo dell’anno, dove, passata la breve euforia del brindisi, degli auguri, degli abracci, facciamo una pausa di riflessione e siamo a Capodanno, primo giorno dell’anno. E’ una festa periodica di rinnovamento, celebrata in tutte le civiltà e caratterizzata da rituali che simbolicamente chiudono un ciclo annuale e inaugurano quello successivo. E infine arriva l’Epifania, una delle principali feste cristiane la cui celebrazione cade il 6 gennaio. Nata nella regione orientale per commemorare il battesimo di Gesù, fu presto introdotta in occidente dove assunse contenuti religiosi in parte diversi, come la celebrazione delle nozze di Cana e il ricordo dell’offerta dei doni dei magi nella grotta di Betlemme; quest’ultimo aspetto ha poi finito per prevalere e, sovrapponendosi a precedenti tradizioni folcloriche, ha determinato il nascere della figura della befana distributrice di doni. I magi erano un gruppo di personaggi  che, guidati da una stella, arrivano dall’oriente per rendere omaggio a Gesù appena nato a Betlemme, donandogli oro, incenso e mirra. Successivamente vengono indicati come "re" e che il loro numero viene fissato a tre, con i nomi Melchiorre, Gaspare e Baldassarre.  Questa festa da un supplemento di regali ai bambini, e fa terminare questo ciclo di festeggiamenti: il giorno dopo si iniziano a spegnere le luci, a disfare gli addobbi, e si prepara ad affrontare il Carnevale e il San Valentino.

9 Commenti

  1. Sono passato in questo blog per puro caso, Le muovo diverse critiche di etica professionale.

    Mi permetto (da giornalista professionista) di sentirmi indignato da tanta ostentazione plateale e filippica di retorica e scarsa modestia professionale.

    I suoi studi sono pressappochisti, non vengono citate le fonti dalle quali Lei trae informazioni, i saggi non riportano mai alcuna pertinenza.

    Le visite ammontano a diverse migliaia ma i commenti sono pochi e scarsi.

    Impari a gestire un blog professionale degno di questo nome, prima di equipararsi a professionisti che neanche dopo decenni di studi non hanno la pretesa di tanta assurda ostentazione di sé e delle proprie conoscenze.

    Studiare prima di parlare è un imperativo, e come diceva Ovidio: “La vera conoscenza, sta nell’ammettere a se stessi di essere nulla davanti alla Verità”

    Cordiali Saluti

    Massimo Carecchi

  2. Non reputo , da professionista qual’è lei caro amico , che abbia bisogno di cinque minuti di successo , no ? Non credo !

    Le voglio sottolineare che la fonte è citata in alto .

    Per i commenti , non so se lei ha un blog , ma sinceramente sono molto soddisfatto dei trend positivi del mio blog !

    E come dice un caro amico : se tutto ciò Le da fastidio , la porta è lì ! Non è obbligato a continuare la sua lettura altrimenti !

    E poi cosa intende per “studi pressapochisti” ? Sia meno imbragato dalla sua professionalità e parli più liberamente , magari in tono più amichevole se le può fare piacere !

    Sia chiaro che le parlo con rispetto e calma , come lei stesso può notare … E si ricordi che davanti alla Verità , la Vera Verità , con la “V” maiuscola , nessuno di noi è … “Nessuno” !

    Saluti

    Il Giomba , fiero di esserlo !

  3. E poi una cosa mi dimenticavo di dirle : questo non è il blog di un giornalista ne un blog professionale o prodotto editoriale … Questo è il BAR GIOMBA , o se preferisce PENSIERI , FRASI ED EMOZIONI , il “Blog del Giomba” !

    Ha poco da sentirsi offeso in qualità di professionista !

    Ora la risaluto : sa com’è , ho il pubblico che mi aspetta , ghghghgh (battutaccia :-P)

    Il Giomba , nuovamente fiero di esserlo !

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