La metafora del "Bardo" per spiegare il mondo del Blog


Se è vero che seguo degli studi all’Università , vediamo di rendere utili questi studi applicandoli in concreto : ho a lungo riflettuto su una metafora che possa appieno descrivere il mondo del blog , e ho pensato a quanto ho studiato qualche tempo fà … Ecco i risultati dei miei pensieri …

Per spiegare il mondo del Blog possiamo usare la metafora del “Bardo” : il “Bardo” era , nell’antichità il cantastorie .
Immaginate una di quelle scene viste nei film , magari ambientate neanche tanto tempo fà , quando nelle piazze c’erano uomini che declamano versi a gran voce , e un piccolo gruppo di persone tutto intorno ad ascoltare . Ecco , il blog può essere inteso come una grande piazza con tanti “Bardi” , noi bloggers , che declamiamo i nostri post , e tutto intorno ci sono i nostri lettori che ci stanno ad ascoltare . Possiamo avere più o meno “spettatori” intorno . Siamo allo stesso tempo “Bardi” di ciò che scriviamo e spettatori di ciò che declamano gli altri . Quando poi si riceve un riconoscimento , con la pubblicazione in “Homepage” di un nostro articolo , o attraverso la pubblicazione di un nostro scritto su di un altro sito , è come se venisse montato un “palco” in questa “piazza virtuale” , su cui saliamo noi “Bardi” aumentando quindi la nostra visibilità e il numero di persone che ci ascolta .

Ecco , questo è il modo migliore con cui ho cercato di descrivere , di intendere , il mondo dei Blog . E’ una definizione se volete alquanto “accademica” , forse leggermente tendente ad essere riservata agli “addetti ai lavori” , ma poi neanche tanto .
… Ho cercato di mettere in atto ciò per cui studio , e ho tentato di farlo in concreto !

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42 Commenti

  1. però è vero è come se sentissi il bisogno di condividere con più gente possibile i miei pensieri, è per questo che “posto”, questo bisogno viscerale di scrivere l’ho sempre avuto, infatti scrivo anche canzonete che con dei fidati amici suono… ma ancora non in pubblico…

  2. In quanto metafora è accettata. Il bardo è più direttamente legato ad un potente signore di cui cantava le gesta a pagamento. L’aedo, il cantastorie sono figure più libere, ma anch’essi raccontavano in musica poemi esistenti. Noi siamo ancora un’altra cosa… raccontiamo noi stessi, oppure personalizziamo i racconti anche di fantasia. Un espressione più introspettiva e diretta. Per me questa è la bellezza di questa piazza in cui c’incontriamo.

  3. Vabbè Chià :-D

    Ciao Stregagatta : si , anche le altre figure da te citate sono accettabili , anche per vari livelli di “libertà” cui godevano … E forse noi abbiamo quel “quid” in più che non guasta mai e ci contraddistingue :-D

    Bacio :-**

  4. Ottima spiegazione!
    Una curiosità, ma quale è esattamente la tua facoltà? Mi dirai che forse lo hai scritto tante volte ma in questo momento ho un attacco di prigrizia e non ho voglia di cercare.
    Grazie mille per le informazioni sulla Panda che ho già provveduto a costruire. Anche io sono per la marca Italiana, se mi valutano bene la 600 a breve spero di poterla comprare. Raffi intanto vuole continuare a tenersi la sua Peugeot 206 rattoppata. Meglio così perchè purtroppo all’inizio i tamponamenti sono frequenti, sperando che non decida di viaggiare in autostrada altrimenti l’infarto per me è assicurato.
    Un baciotto

  5. Il tempo è bello e da te?
    Noi andiamo a pranzo,Rein deve essere all’aereoporto per le 16 e vogliamo fare con calma,grazie di tutto :-)
    Ami,Erika,Reinhard,Patrick,Grace,Matteo,Chiara,Gianluigi e Carla

  6. Mi son sempre piaciuti gli spettacoli di piazza, i cantastorie,i teatrini all’aperto…la semplicità dei passanti il loro sorridere o commuoversi nel guardare…ascoltare…se qualche post riesce a toccarci , anche solo a sfiorarci,sicuramente c’è del sentimento e non solo dei caratteri battuti nel freddo virtuale da parte di chi scrive…come un libro si può continuare a sfogliarlo o buttarlo via, dipende dai gusti…ma la libertà di ognuno può rendere magico questo nuovo modo di comunicare. Buonagiornata Giomba : )

  7. Bellissima e azzeccatissima metafora! Anche nel Medioevo c’erano queste figure, adesso invece degli antichi strumenti musicali “noi bardi” usiamo… muose e il pc! :) Un saluto, Laura

  8. Ciao, bellissimo post!
    Ho scoperto il “mondo blog” anni fa, quando sentivo molto la nostalgia della compagnia dei miei, che adesso , grazie alla tua intensamente illuminata metafora, posso chiamare “amici-bardi”, in un triste momento in cui tra me e loro si era insediata una cupa lontananza di cuori e di anime…Adesso è passato ed ora vivo un momento felice perchè li ho ritrovati, di nuovo, magicamente vicini. So che questo è successo anche perchè scrivere nel mio blog, ricevere commenti su ciò che scrivevo, e leggere le storie degli altri “blogger-bardi” e commentarle, mi ha dato la forza di credere di nuovo in me stessa e, di conseguenza, di nuovo agli altri.
    Non posso che ringraziare quindi, di cuore, tutti quei “blogger-bardi” che mi hanno aiutato e quelli che ancora lo faranno, dandomi, insieme, la possibilità di esser loro utile a mia volta.

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