Resilienza, la parola che deve, per forza, far rima con pazienza

Resilienza la parola che deve per forza far rima con pazienza

Resilienza è un termine spesso abusato ma che, per chi davvero la sperimenta, deve necessariamente fare rima con pazienza. Ecco la mia esperienza…

Resilienza: ormai ne senti parlare e straparlare dovunque. Ormai, chiunque si definisce resiliente, senza nemmeno sapere che cavolo significhi, ma se la parola fa moda, fa “figo”, allora che resilienza sia. Ma la resilienza, realmente, che cosa è?

In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

(Wikipedia)

Partiamo, quindi, dall’assunto propriamente detto, così come lo riporta Wikipedia: reagire positivamente agli eventi traumatici, avendo, quasi, il potere della duttilità, e del riuscire a plasmarsi alle nuove dinamiche che le difficoltà ci impongono, senza mai mollare la presa.

Mi viene da pensare al classico esempio del bambù che viene, talvolta, riportato in psicologia: il bambù si piega ma non si spezza, adattandosi alle varie sollecitazioni, ma penso che, ancora meglio, la resilienza possa essere paragonata ad un liquido, che si dispone secondo qualsiasi forma prenda il contenitore che lo contiene. Ecco: essere resilienti significa adattarsi ai cambiamenti con propositività e positività.

Esempio pratico: reagire ad un licenziamento non disperandosi ma attivandosi per prendere quest’evento come un “trampolino di lancio” verso esperienze nuove, verso nuove possibilità, verso nuovi obiettivi da raggiungere nella vita, senza mai precludersi nulla. Oppure, reagire alla fine di un amore non disperandosi ma imparando qualcosa ed usando l’esperienza fin qui prodotta per essere migliori e predisporsi meglio alla nostra prossima esperienza.

Aldilà del fatto che, a parole, è facilissimo, ma la vita – lo sappiamo bene – non è certo fatta di parole, essere resilienti, per chi, davvero, ha provato questa esperienza in maniera profonda, significa davvero migliorarsi senza voltarsi mai indietro, ,a proiettarsi verso un futuro che possiamo costruirci con le nostre stesse mani.

E’ chiaro, perciò, che resilienza deve, necessariamente, fare rima con pazienza, perché è solo avendo pazienza che riusciamo a costruire un “noi” migliore, ma, sopratutto, un futuro degno delle nostre aspettative e dei nostri desideri, che esuli dal vivere per inerzia ma che ci veda forti protagonisti e padroni della nostra vita.

Resilienza farà sempre rima con pazienza, ma se davvero riesci ad essere migliore, sarà la vita a premiarti con la più grande delle gioie. La felicità.

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