Multietnici ad ogni costo?

Lo scenario politico italiano, gia da diversi mesi, è interessato dalle questioni relative alla "Multietnicità" della Nazione Italiana, e alle problematiche relative all’integrazione del "Melting Pot" culturale che circonda le nostre città.
Eppure, a guardarci bene intorno, basta fare un giro nei nostri centri storici per renderci conto del fiume di facce, linguaggi, occhi, colori che ci scorrono intorno: di certo, dietro ognuno di loro si nascondono chissà quali storie, che li hanno portati a vivere nelle nostre città, lasciando i loro paesi d’origine e, molto spesso, gli affetti.
Il pericolo dell’intolleranza è sempre ad un passo, e non tutti sono d’accordo alla "multietnicità" dei nostri luoghi: il concetto di "multietnico" è un concetto che porta con se l’accettazione dell’altro, il "buon vivere civile" rispettandosi vicendevolmente, ma significa anche luoghi di culto altrui, religioni e modi di pensare diversi dai nostri.

Siamo davvero pronti per affrontare questa sfida? Siamo davvero predisposti ad accettare l’altro senza riserve? Siamo davvero capaci di convivere con chi la pensa diversamente da noi?

5 Commenti

  1. Tutta questa globalizzazione non è poi così tanto nuova nella storia Italiana. Come sempre e in ogni cosa i ROMANI prima di tutto hanno già avuto a che fare, nei modi e nei costumi di Roma Antica, con la multietnicità. Porsi una domanda del genere secondo me è sintomo di mediocrità. E mi riferisco al mondo intero. E’ come chiedersi se un elefante, una tigre, un ippopotamo e così via riusciranno a convivere nella giungla. Certo che si, ma non si può impedire ad una tigre di accettare un ippopotamo. Ognuno ha il suo modo di vivere, di pensare, il suo credo e di conseguenza tende ad imporre le sue idee, le bestie per istinto, gli uomini per la loro instancabile smania di dominio su tutti. Non possiamo farci nulla, se uno crede in DIO, ma crede per davvero, non avrà problemi ad accettare o vivere con gli “altri”, altrimenti nasce lo scontro di opinioni, di religioni e di cultura. E’ inevitabile. Se uno viene a casa tua e dice che le tue regole a me non piacciono ed io vivo come mi pare a te darebbe fastidio. Da parte tua o accetti passivamente o gli fai guerra. E’ la vita dell’umanità, siamo fatti così sin dai tempi di . .. Atlantide

  2. Si , concordo con la tua ipotesi sebbene , nel mondo antico , ci sono state tante popolazioni che hanno avuto a che fare , anche prima dei Romani (molto prima) con la multietnicità , sebbene venisse repressa o comunque non certo trattata nei modi attuali !

    Concordo , quindi , con il fatto che non è un quesito nuovo :-)

  3. è vero che nella jungla gli animali convivono, ma lo è anche il fatto che si sbranano quotidianamente proprio per fame e per territorialità

    Ciao Ragazzo,

    la società multietnica di cui i benpensanti parlano è una onirica visione fiabesca promulgata da predicatori carichi di umanità che quasi sempre vivono lontano dalle realtà del vicolo, andare in casa altrui significa accettarne le regole e, soprattutto, rispettarle. Vedere l’Italia come il nuovo eldorado dove cercare fortuna in modo onesto è una opportunità che non si deve negare a nessuno, considerare questa Nazione come una sorta di zona franca dove delinquere a proprio piacimento oppure addirittura vederla come area da espugnare per imporre il proprio “modus vivendi” è tutt’altra cosa.

    Comunque in una società multietnica già ci viviamo da anni, basta vedere il tasso di extracomunitari nelle scuole, probabilmente molti di questi bambini/ragazzi nei prossimi anni saranno perfettamente integrati in contesti lavorativi e sociali di livello superiore a quelli attuali.

    Di sicuro una gestione lassista e protezionista non favorisce l’integrazione, per fortuna qualcuno si è svegliato ed ha cominciato a mettere un freno alla libertà d’azione concessa a tutta quella feccia del mondo che tenta di abbordarci come pirati, sia chiaro, questi devono essere ben distinti da chi lavora, paga le tasse e rispetta le regole.

    TADS

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