Quel pianto invisibile e silenzioso

Quel pianto invisibile e silenzioso

In fondo, che ne sa la gente del pianto invisibile e silenzioso che hai provato e che provi quando nessuno si accorge nemmeno della tua presenza?

Quel pianto invisibile e silenzioso: eh, quante volte l’ho provato…

…Potrei tranquillamente affermare che ormai ho perso il calcolo delle volte in cui nessuno si è accorto della mia sofferenza, delle mie lacrime, del mio dolore, e delle volte in cui ho dovuto cercare un motivo per rialzarmi, per cercare di sorridere ancora, per tentare di trovare una soluzione a tutto quel dolore che sentivo dentro e che non mi permetteva di capire, non mi permetteva di ragionare. Ma in fondo, la gente che ne sa…

…Che ne sanno le persone delle volte in cui ti ritrovi da solo a piangere nel silenzio, quando nessuno lo sa o se ne accorge, e tu resti fermo, con il tuo dolore così intimo ma che pretende, così prepotentemente, di essere ascoltato, a qualunque costo, anche a costo di farti singhiozzare, anche a costo di provare un dolore così assurdo che non ti spieghi, che non riesci neppure a concepire o a comprendere, ma che ti ritrovi, ugualmente, a provare, anche se a volte non ne capisci il motivo.

E’ il pianto delle persone sole, ma anche di quelle che sentono tutto il dolore e la responsabilità della vita che vivono, neppure tanto diverso dal pianto di dolore nascosto da due lenti da sole, lungo pomeriggi eterni, in domeniche pomeriggio assolate e deserte, quando eri e sei l’unico, per la strada, a cercare di esistere, a cercare di far qualcosa, a cercar di ritrovare te stesso, o, forse, a cercare chi non c’è più e chi ha deciso di non voler più esistere.

Insomma, di tutto questo, la gente che ne sa… Cosa può capirne mai, la gente, del tuo dolore?

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