Digitale, "Bar Giomba" intervista CoReCom ed Aeranti Corallo

Anche per la Sicilia si avvicina la data del passaggio al Digitale Terrestre: il “Bar Giomba” ha intervistato, proprio sull’argomento, il Presidente del CoReCom Sicilia, Ciro Di Vuolo, e il responsabile relazioni esterne di Aeranti Corallo, Fabio Carera. Buona lettura!


Anche la Sicilia, nei prossimi mesi, si avvia alla fase dello “Switch Off”: quali saranno i vantaggi per l’utenza?

Di Vuolo: Sicuramente l’offerta di canali molto più ampia, il che può essere visto sia come uno svantaggio sia come un problema, visto che avere più di cento canali, per alcuni, potrebbe non significare nulla: naturalmente, si spera che la nuova offerta sia un’offerta di qualità, con meno “cartomanzie” e televendite, ma a questo penseremo noi di CoReCom, oltre agli organi competenti preposti alla vigilanza, in quanto è chiaro che chi si aggiudica le frequenze deve garantire una programmazione adeguata e di un certo livello.
Tuttavia, non dimentichiamo l’interattività del Digitale che ci permetteranno, in un futuro prossimo, di usufruire di servizi di pubblica utilità, quali la possibilità di trovare le farmacie più vicine, o i film in uscita nelle sale. Naturalmente, sperando che i tempi e gli impegni presi dai vari organi competenti siano rispettati!

Carera: Sicuramente la migliore qualità, l’offerta più ampia e l’automatismo dato dalla cosiddetta “numerazione automatica”: naturalmente, tutto sarà vincolato agli eventuali problemi che potranno venirsi a creare relativamente allo Switch Off, sian in termini tecnici, sia in termini di mancanza di frequenze. Purtroppo, questo tipo di problema, facilmente, si verificherà…

 

Se è vero che lo Switch Off offre tante novità, c’è anche il rovescio della medaglia: molte emittenti locali che non potranno accedere alla gara per l’aggiudicazione delle frequenze, potrebbero rimanere fuori dalla nuova realtà digitale. Cosa accadrà, secondo lei, in questo senso?

Di Vuolo: Accadrà che, come è ovvio, quando si hanno molte emittenti, e sottolineo che questa è un’anomalia tutta siciliana, visto che in altre regioni le TV private sono, al massimo, 50, oppure 60, mentre in Sicilia sono 120, quelle che già operano, ed operano bene, andranno avanti, mentre quelle che erano sul territorio senza dare un grande contributo all’informazione, inevitabilmente scompariranno.
Il concetto è che comunque bisogna aggregarsi, anche perché il Bando per l’assegnazione delle frequenze prevede l’intesa tra più soggetti, considerando anche il patrimonio delle emittenti stesse: naturalmente, sommando il patrimonio di più emittenti, si può arrivare a cifre adatte allo scopo, oltre, naturalmente, ad ampliare la copertura geografica, altro requisito fondamentale del Bando. E’ ovvio che, chi non lo fa, rema contro se stesso, autoescludendosi dalla gara.

Carera: Con il passaggio al Digitale e la riduzione delle frequenze dedicate alle emittenti locali, a seguito dell’asta riservata agli operatori telefonici, che ha aggiudicato le frequenze dalla 61 alla 69, sarà molto probabile che alcune realtà rimarranno escluse: non dimentichiamo, però, che la normativa prevede una “clausola di salvaguardia” tale per cui, chi ha ottenuto le frequenze, deve riservare due spazi nel proprio multiplex ai soggetti che non hanno ottenuto le frequenze. Probabilmente, in questo modo tutti avranno un loro spazio su cui trasmettere.
Il rovescio della medaglia, però, è che non ci sono tempi tecnici sicuri: anche se si partisse in tempo con la “tabella di marcia” prevista dal Ministero, le emittenti arriverebbero praticamente a ridosso dello Switch Off, se non addirittura dopo.
Se si considera che devono ancora essere emanate le frequenze e i Bandi,  e se si considera che passeranno circa 35 giorni come tempo di partecipazione ai bandi stessi e, dopodiché, una volta che il Ministero avrà ricevuto la documentazione, dovrà stilare le graduatorie, facendo passare altre settimane e che, solo allora, potrà comunicare alle emittenti la propria frequenza per far si che, quest’ultime, possano cominciare ad adattarsi alla tecnica digitale, acquistando le apparecchiature e adattando le proprie antenne, e se consideriamo, altresì, che i fornitori delle apparecchiature impiegano diverse settimane per evadere gli ordini, e che le emittenti che hanno ottenuto l’accesso alle frequenze hanno dei tempi prestabiliti per comunicare il listino di frequenze che rendono disponibili per le emittenti che non si sono aggiudicate nessuna frequenza, e si aggiunge, a tutto questo, che queste frequenze devono essere pubblicate sul sito del Ministero, e le emittenti rimaste fuori devono fare richiesta, e il Ministero, a propria volta, dopo diverse settimane, deve passare ad “accoppiare” frequenze ed emittenti, si comprende che è impossibile procedere allo Switch Off entro Giugno.
Ecco perché stiamo chiedendo un allungamento dei tempi.

 

Parliamo, appunto, delle tempistiche: crede che la Sicilia riuscirà ad essere convertita in digitale entro Giugno, o verrà chiesta una proroga, come ventilato nelle scorse settimane?


Di Vuolo:
La questione “proroga” è stata avanzata dalle Associazioni di Categoria, ma la vedo più come una provocazione: credo che la loro paura sia che i ritardi da parte del Ministero nell’emanare il piano frequenze possano creare disagi tali per cui si arrivi ad avere le frequenze all’ultimo istante, con grandi disagi per le emittenti stesse.
Non credo, tuttavia ci saranno rinvii, e le spiego perché:
le casse statali pubbliche, qualora ci fosse un rinvio, si vedrebbero impossibilitate a ricevere i quasi 4 Miliardi di Euro relativi alla vendita, agli operatori telefonici, delle frequenze da 61 a 69, e lei capisce che, in questo momento di crisi, il Governo non può certo permettersi simili situazioni.


Carera
:
Più che una provocazione, la nostra è stata una richiesta esplicita: non è pensabile che le TV locali, per i motivi che le ho descritto poc’anzi, affrontino uno Switch Off in queste condizioni.
Sarebbe un vero disastro per l’emittenza locale, con danni gravissimi: Aeranti Corallo sta facendo il possibile per tutelare il settore, lanciando l’allarme sulle tempistiche e sensibilizzando la parte politica sui problemi che si possono venire a creare.

 

Infine, parliamo dell’altro problema che potrebbe venirsi a creare, forti anche dell’esperienza maturata da parte delle altre regioni che sono già passate al sistema digitale: quello delle interferenze che, nei primi mesi, potrebbero rendere impossibile la sintonizzazione dei canali nei paesi montani. Come si sta tentando di far fronte a questa possibilità?

Di Vuolo: Questo è un problema di natura prettamente “tecnica”: dal canto nostro, possiamo sollecitare gli organi competenti, tra cui AgCom e Fondazione Bordoni, ad intervenire sugli impianti affinché l’impatto delle interferenze sia il minore possibile.
Ci aspettiamo, tuttavia, così come fermato dai tecnici, interferenze sopratutto nella zona del Messinese: tuttavia, qualora ci fosse un disagio, sarà momentaneo e non certo definitivo.

Carera: Il problema è di certo grave. L’unica soluzione è l’attenta pianificazione delle frequenze da parte del Ministero: si possono, infatti, venire a creare delle problematiche su più fronti.
Anzitutto problemi interni, con emittenti che si ritrovano ad avere la stessa frequenza, problemi su regioni confinanti, con emittenti di regioni confinanti che si ritrovano ad avere la stessa frequenza (e ciò potrebbe accadere tra Messina e Reggio Calabria, ad esempio), problemi di natura internazionale, visto che la Sicilia è un’isola e, stando in mezzo al mare, potrebbe essere soggetta a interferenze dai paesi del Nord Africa.
E’ importante, quindi, che AgCom e Ministero lavorino nel migliore dei modi, alfine di evitare simili problemi, che comunque saranno presenti. Si tratta di minimizzare i disagi con interventi mirati: non resta che attendere per vedere cosa succederà, visto che al momento è impossibile fare previsioni.
Conosco lo stato di avanzamento dei lavori al Ministero, e le posso assicurare che sono molto indietro: di certo, sarà praticamente impossibile, secondo noi, che lo Switch Off termini per Giugno.


4 Commenti

  1. Pingback: upnews.it

    Digitale, “Bar Giomba” intervista CoReCom ed Aeranti Corallo…

    Anche per la Sicilia si avvicina la data del passaggio al Digitale Terrestre: il “Bar Giomba” ha intervistato, proprio sull’argomento, il Presidente del CoReCom Sicilia, Ciro Di Vuolo, e il responsabile relazioni esterne di Aeranti Corallo, Fabio Ca…

  2. Pingback: diggita.it

    Digitale, “Bar Giomba” intervista CoReCom ed Aeranti Corallo…

    Anche per la Sicilia si avvicina la data del passaggio al Digitale Terrestre: il “Bar Giomba” ha intervistato, proprio sull’argomento, il Presidente del CoReCom Sicilia, Ciro Di Vuolo, e il responsabile relazioni esterne di Aeranti Corallo, Fabio Ca…

  3. Pingback: ZicZac.it, clicca qui e vota questo articolo!

    Questo articolo è stato segnalato su ZicZac.it….

    Anche per la Sicilia si avvicina la data del passaggio al Digitale Terrestre: il "Bar Giomba" ha intervistato, proprio sull’argomento, il Presidente del CoReCom Sicilia, Ciro Di Vuolo, e il responsabile relazioni esterne di Aeranti Corallo, …

  4. Pingback: notizie flash

    Digitale, "Bar Giomba" intervista CoReCom ed Aeranti Corallo…

    Anche per la Sicilia si avvicina la data del passaggio al Digitale Terrestre: il “Bar Giomba” ha intervistato, proprio sull’argomento, il Presidente del CoReCom Sicilia, Ciro Di Vuolo, e il responsabi……

Scrivi un commento

SEGUIMI ORA SU INSTAGRAM: Scopri i reel, le dirette e tantissimi contenuti esclusivi! CLICCA QUI!