Attraverso Salvatore Petralia, che ringraziamo per la collaborazione alla stesura di questo articolo, raccontiamo, quest’oggi, la storia di San Mamiliano, patrono secondario dell’Arcidiocesi di Palermo di cui molti ignorano l’esistenza…
Mamiliano di nazionalità incerta, visse nel secolo V; dalla cronotassi dei Vescovi di Palermo si evince che fu l’8° vescovo della Diocesi, che governò dal 455-460, ciò è avvalorato anche da una passio del XII secolo conservata a Spoleto. Durante la persecuzione Vandalica in seguito ad una persecuzione religiosa per opera degli Ariani ( o di qualche vescovo ariano ) fu mandato in esilio in Africa, forse a Cartagine.Ebbe parecchi Compagni di esilio che vissero con Lui la vita eremitica, tra cui la tradizione ricorda: Senzio, presbitero, Eustochio, Procolo, Golbodeo, a cui nella schiavitù africana si aggiunsero: Lustro, Vindemio, Teodosio, Aurelio, Rustico, detti tutti Monaci . Di là riscattato, o dalla pietà dei fedeli o da qualche vescovo africano ( S. Paolino da Nola ? ), si ritirò in Sardegna e poi in una delle Isole dell’Arcipelago Toscano, ove visse una vita eremitica e dove pare abbia fondato parecchi monasteri, anche per monache eremite tra le quali si ricordano Ninfa e forse anche Oliva.Morì nell’Isola di Monte Giove ( detta poi Montecristo ), in un famoso Monastero o Abbazia.