Palermo, emorragia cerebrale. I medici: “attenda il turno”

Episodio al limite dell’incredibile a Palermo, dove i genitori di una bambina coloita da emorragia cerebrale si sono sentiti dire: “dovete attendere 50 persone a turno come tutti gli altri”.

La ragazza di 13 anni è giunta in ospedale semiparalizzata e senza più la possibilità di parlare: i genitori, in lacrime, hanno chiesto ai medici di fare qualcosa, ma si sono visti negare ogni possibilità, perchè “la bambina deve fare il turno come tutti gli altri pazienti”. Peccato che in coda ci fossero 50 persone. Il padre e lo zio della bambina, quindi, non hanno atteso più di tanto: hanno preso la bambina, l’hanno adagiata su una barella e sono entrati a forza sfondando letteralmente la porta. E hanno fatto bene, visto che era in corso un’emorragia cerebrale che, se non fosse stata curata per tempo, sarebbe diventata letale per la bambina stessa.

La bambina è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento a cranio aperto: tuttavia, l’azienda ospedaliera ritorna al mittente le accuse, e non vuole sentir parlare di negligenza perchè loro “hanno fatto il loro dovere: c’è da attendere un turno e lo si attende, stop”.

Sia chiaro che nessuno vuole fare, in questa sede, processi sommari: nessuno vuole appurare chi ha torto e chi ha ragione. E’ assurdo, paradossale, impossibile, tuttavia, che una bambina rischi la vita peggiorando ogni istante di più, con un’emorragia cerebrale in corso, soltanto perchè “c’è il turno da attendere e non si vogliono sentire ragioni”. Va bene che le regole vanno seguite: esagerare ed applicarle alla lettera come dei “bacchettoni”, però, è una cosa che andrebbe evitata a seconda dei casi. E questo, era decisamente uno di quelli!