Italia ancora nelle ultime posizioni in fatto di Reti Internet

Italia ancora negli ultimi posti in fatto di Reti Internet

Italia ancora, impietosamente, fanalino di coda in tema di Reti Internet: lo conferma il recente report di Akamai. I dettagli.

Italia ancora troppo indietro in fatto di Reti Internet: lo conferma il recente report trimestrale sullo stato delle Reti Internet di Akamai.

Che le cose andassero male, nel nostro Paese, in fatto di Internet e di Digital Divide è, purtroppo, cosa nota: che le cose andassero così male, però, lo si apprende proprio tramite il report, che fotografa una situazione davvero preoccupante per il Web in Italia.

Basti pensare che, secondo i dati raccolti dal provider, le reti italiane viaggiano, in media, a 6,3 Mbps, con picchi di 37,2 Mbps: sembrano dati confortanti, ma vi assicuriamo che non lo sono affatto, dal momento che, in Europa, sono pochi a far peggio di noi se consideriamo che, nella classifica Europea, scivoliamo al Cinquantaquattresimo posto! I dati diventano ancora più allarmanti se pensiamo che il nostro picco di 37,2 Mbps è praticamente nulla in confronto ai picchi di velocità, per esempio della Romania, pari ad 85 Mbps, praticamente più del doppio del nostro Paese!

Pensate che sia finita qui? Niente affatto: gli imbarazzanti dati proseguono con i dati relativi alle connessioni italiane che superano i 4 Mbps, pari al 78%, con i dati relativi alle connessioni che superano i 10 Mbps, pari al 23%, e con i disastrosi dati relativi alle connessioni che superano i 15 Mbps, pari appena all’8%.

Le connessioni italiane si salvano, invece, per quanto riguarda le reti mobili: in questo settore, il Bel Paese va decisamente meglio, con una velocità media di 11 Mbps, decisamente superiore a quella di altre parti del mondo, ma minore rispetto, ad esempio, alla Svizzera, con i suoi 30 Mbps!

Insomma: tanti investimenti sono stati fatti nella lotta al “Digital Divide”, ma i dati sono obiettivi e parlano chiaro. C’è ancora tanto, troppo da fare per colmare il “divario tecnologico” che affligge il nostro Paese: un divario assolutamente inimmaginabile, nel 2017, in un Paese come l’Italia, che – secondo le intenzioni – dovrebbe definirsi “tecnologicamente avanzato”!

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