La consapevolezza di non esistere

La consapevolezza di non esistere

Ti guardi intorno, e, ogni santo giorno, devi fare i conti con la triste consapevolezza di non esistere: non esistere per gli altri, per altri cuori ed altri occhi.

Non esistere per gli altri: troppo generalizzato, ma concettualizziamolo parlando di sentimenti. Avere quella triste, violenta, diretta consapevolezza di non esistere per altri cuori, altri occhi, altre menti, è qualcosa capace di distruggerti silenziosamente, poco per volta, lentamente forse, ma in maniera quasi del tutto totalitaria.

Ti volti, ti rivolti, cerchi di trovare delle scuse o dei preconcetti, ma che scuse o preconcetti puoi trovare se non fare i conti con la realtà che hai davanti agli occhi? Qualcuno potrebbe dire “beh, è solo una TUA realtà, è il TUO modo di vedere le cose”… Ma ne siamo davvero certi?

Non lo si può sapere davvero, questo è poco ma sicuro: quel che è certo, quel che è chiaro, quel che fa davvero male è il ritrovarsi davanti ad un dolore reale, invisibile, purtroppo, alla gente… Resti fermo, tenti di ragionarci, ma che cosa c’è da ragionare? Sei invisibile, punto: altri cuori non ti vedono. Magari sei un perfetto amico, un meraviglioso confidente, uno stupendo fratello che qualcuno non ha mai avuto, ma non potrai mai ambire alla conquista di un cuore, alla speranza di poter nascere nel palmo di altre mani da accarezzare, nella gioia di altri visi da guardare, da osservare, da rendere tuoi.

No, c’è solo questa triste consapevolezza di vivere una realtà invisibile, dove sei tu a cercare di conquistare un pezzo di qualcuno, un frammento del suo bene, e ritrovarti a combattere contro le tue stupide illusioni di amare, di nascere, di rinascere.

Tutto molto triste, e, sinceramente, snervante: una sofferenza silenziosa che conosci solo tu, e che la gente non vede, o si ostina ad ignorare…

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