"Vabbè, ma tanto... Non ci pensare!"

Non ci pensare

La cosa più odiosa che possa esserci è quando si ha un problema e la gente ti risponde “massì, non ci pensare, vedrai che si risolve”. Eccome no.

“Mass’, non ci pensare”. Loro questo ti dicono: “non ci pensare”, come se il non pensarci risolvesse i problemi che si vengono a creare, le difficoltà – spesso insormontabili – della vita e i grandi problemi con cui dobbiamo avere a che fare.

“Certo, non risolve ma almeno non ci pensi”: è chiaro, perché il pensare sempre allo stesso problema, di fatto, è improduttivo, quasi come se il non pensarci, invece, riuscisse a far mantenere la calma e la tranquillità necessaria ad affrontare le difficoltà che la vita o la gente ci pone davanti.

Odio, alle volte, la gente che non ti capisce: odio quando sembra non capirsi che ci sono mille cose su cui dover riflettere, e non è certo il “non pensarci” che risolve le difficoltà: sembra, a volte, che chi ci circonda manchi quasi di empatia, ovvero della fondamentale, basilare, capacità che manca a tanti di mettersi nei panni di chi ci sta di fronte, di cercare di capire che basterebbe molto poco per ritrovarsi in una stessa situazione, e forse non piacerebbe che agli altri fosse fatto quel che viene fatto o noi.

Ma no, la gente, questo, non lo capisce, o preferisce – verosimilmente – non capirlo, sopratutto quando si ritrova a darti quel consiglio così spassionato, e, certe volte, così maledettamente superficiale. Non ci pensare.

Bisognerebbe fare la prova: sarebbe curioso prendere quelle persone che tanto ci consigliano di non pensarci ed affrontarle nell’esatto istante delle loro difficoltà. Farle sfogare, e, quando meno se l’aspettano, sfoderare un bel “massì, non ci pensare”. Sarebbe curioso osservarne le conseguenze.

E allora, una santa volta, impariamo ad ascoltare e consigliare: un “massì, non ci pensare”, credetemi, non ha mai risolto nulla…

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