A volte è sfiancante non essere valorizzati: sapere di valere moltissimo ed avere una sorta di “limitatore” imposto dagli altri. È davvero triste.
A volte è sfiancante non essere valorizzati: per carità, alla fine faccio quel che mi piace, con questo Blog, da ormai quasi venti anni, non due giorni, e posso dire che ciò che faccio mi rende felice. Però, contemporaneamente, mi mette rabbia sapere che meriterei di più, che questo stesso sacrificio giornaliero – che, lo ripeto, faccio anzitutto perché mi fa stare bene – meriterebbe un riconoscimento maggiore!
Non sono certo qui a cercare consensi facili ma è più sete di giustizia, specialmente quando vedi emeriti ed obiettivamente palesi incapaci andare avanti mostrando la loro totale vuotezza, che, evidentemente, sembra piacere tanto. E tu, tu che hai idee, forze, determinazione, passi in secondo, terzo, quarto piano. Perché?
Qualcuno pensa che sia vittimismo, ed io sinceramente, me ne frego di quello che si possa pensare, ma ho il diritto pieno, una volta e per tutte, di rompermi le palle di fronte a tante ingiustizie che ho subito e che non mi scendono giù (non starò qui a rimuginare sul passato recente di fatti che hanno riguardato il “Bar Giomba”, ma non ho ancora digerito i commenti di certi rappresentanti di una certa “Enciclopedia” che si ergono a detentori del sapere e decidono, con fare assolutamente soggettivo, ciò che ha un valore e ciò che non lo ha… Già questo, decisamente, la dice molto lunga sull’obiettività delle scelte, ma lasciamo stare… N.D.Giomba) perché so quanto valgo e so che non mi attenderò di certo, al netto del fatto che porterò avanti questo spazio anzitutto per piacere personale e per il bene che mi fa scrivere sul mio adorato Blog, ma stare zitti no, non lo accetto.
Non è detto che le cose restino sempre così. Ma se cambieranno davvero, sarà tempo di rivincite personali. Io do sempre fiducia al Karma, in fondo…