Gelosia si, gelosia no

Andiamo via, via dai fantasmi
in fretta via da questi inutili spasmi
lasciando qui i tormentosi masochismi
che inventano alla fine una tristezza che non c’è !

(Lucio Battisti, “Gelosa Cara”)

Cantava così il buon Lucio Battisti parlando del sentimento della gelosia, quella belva silenziosa che riempe la mente, indisturbata, fino a diventare un vero e proprio status patologico che, spesso, può sfociare in episodi ben più gravi, come la persecuzione o lo stalking.

Ma la gelosia, poi, cos’è?

E’ quella sensazione di rabbia e di sospetto che ti prende dentro: alla base, bisogna ammetterlo, c’è una “mancanza di fiducia” che “scatena” l’attacco di morbosa gelosia.

Il geloso è convinto che ogni atteggiamento del proprio compagno, o compagna, sia volto a tradirlo: pensa che anche un semplice saluto, un semplice sguardo, sia foriero di un prossimo tradimento.

La cosa più importante è che il geloso non si accorge dei suoi comportamenti, che diventano quotidiani e ripetuti: per lui, la quotidianità, fatta di rabbia e sospetto, lo porta ad assumere comportamenti che, per lui, sono assolutamente normali e razionali. Nei casi più gravi, i comportamenti di sospetto si trasformano in vera violenza, verbale o fisica, nei confronti del partner o nei confronti dell’altro, o dell’altra, sospettato di essere colui, o colei, con cui il partner tradisce. Il più delle volte, il “terzo” si ritrova “tirato in mezzo” senza m0tivo!

Una condizione psicologica che, spesso, viene considerata “un pizzico necessaria”: credete che ci voglia, nella coppia, quel “pizzico” di gelosia, o è proprio quel “pizzico” a rovinare la fiducia verso il partner?

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