La sinistra (ai piedi) di Fini

Mai come in questo periodo abbiamo visto la sinistra prostrata ai piedi del più forte: in questo caso parliamo di Fini…

“Compagno Fini, sappiamo che tu ci hai sempre apprezzato: ti preghiamo, dichiara la crisi, tu che puoi!”: sembra questo, in buona sostanza, il messaggio che intende passare, da diversi giorni, nelle interviste degli esponenti di sinistra ai telegiornali.

Tutti, da Bersani a Di Pietro pasando per la Bindi, invitano Fini a fare il “grande passo”, ma bisogna che si decida perchè, come dice Bersani, “il cerino si sta spegnendo”.

Certo, è effettivamente paradossale che il Presidente delal Camera remi contro il Presidente del Consiglio dello stesso Governo in cui lui stesso opera: in quest’ottica, quindi, non è sbagliato il concetto che Berlusconi esprime sempre più spesso circa l’inaffidabilità che Fini ha dimostrato attraverso un palese voltafaccia. Se il Governo non gli sta bene, perchè resta a fare il Presidente della Camera di quello stesso Governo che ripudia?

E’ facile intuire come la cosa sia, quantomeno, contraddittoria: e lui che fa? Niente: lui resta li a emanare i suoi proclami, ad invitare il Premier a dimettersi, altrimenti “se ne vanno via loro”.

Sarà che le dinamiche della politica mi sono, a volte, oscure, ma se io fossi il Premier direi apertamente “bellezza, sloggiare grazie!”: non penso ci sia bisogno di questo tipo di elementi dentro una maggioranza che deve già combattere contro la faziosità di chi, non avendo argomenti politici, attacca sul piano personale il Presidente del Consiglio!

Il chiaro segno di una sinistra sempre più allo sbando: il classico leone in gabbia che “vorrebbe ma non fa”… Anzi: molto probabilmente non sa fare!