La tristezza di ciò che non cambia

La tristezza di cio che non cambia

La tristezza di ciò che non cambia, nel vuoto di un tempo trascorso a renderti conto di quanto tutto si distrugga senza che tu possa fare nulla…

La tristezza di ciò che non cambia, e tutto il male che fa…

Una tra le più brutte sensazioni che si possano provare è il rendersi conto di quanto sia triste ciò che non cambia, ciò che resta sempre uguale, ed avere la consapevolezza di come proprio ciò che resta uguale, progressivamente, si spegne come una candela che si consuma, mentre tu non puoi fare nulla per cambiare le cose, perché – purtroppo – certe situazioni non dipendono esclusivamente dalla tua volontà, ma anche dalla volontà di altre persone, e si sa che, talvolta, per salvare certe situazioni, per aggiustarle, per renderle diverse, bisogna essere in due, perché la sola volontà del singolo – quasi sempre – non può bastare. E allora ecco che ti rendi conto di come le situazioni ti si distruggono davanti, e tu sei costretto a guardare quella fine progressiva, quella lenta distruzione che vorresti fermare in tutti i modi possibili, ma la tua voglia di salvare il salvabile, il tuo desiderio di cambiare le cose, purtroppo, risulta totalmente insufficiente quando non si è in due a volere la medesima cosa… Fa male, soprattutto, perché ci hai creduto davvero, perché davvero vorresti che le cose fossero differenti, perché cercavi soltanto felicità, comprensione, complicità, ma hai ottenuto molto poco di tutto ciò, anzi – nella maggior parte dei casi – praticamente nulla. E allora ti rimane soltanto quel senso di vuoto, quella rabbia mista a delusione e voglia di piangere che non va via facilmente, ma ti resta addosso, non se ne va affatto: speri sempre che le cose vadano diversamente, che la tua volontà sia anche la volontà dell’altra persona, ma ad un certo momento non puoi non guardare la realtà in faccia, e ti rendi conto che continuare ad investire risorse personali in situazioni che interessano soltanto te, è uno stupido spreco di tempo, forze, speranze.

E non puoi fare altro che arrenderti all’evidente realtà: bisogna essere in due per desiderare davvero di camminare lungo la stessa strada!

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