Macigni dal passato

Macigni dal passato

Macigni dal passato, che adesso pesano, e pesano atrocemente, e pesano enormemente, più di quanto il tempo non abbia fatto fino ad ora…

E’ difficile spostare con la mente e con la forza quei maledetti macigni dal passato, perché il tempo li rende ancora più potenti ed ancora più grossi ed enormi di quanto non siano stati fino ad ora, che il tempo è trascorso e non è affatto stato semplice…

Mi manchi, mi manchi come mi mancasse l’aria (…) Ho fatto di tutto in questi giorni pur di non pensarti, ma tu ci sei, ci sei sempre dentro di me. Non passi, non passi mai. (…) La cosa più brutta è che mi manchi, mi manca vederti, mi mancano le tue mani, mi manca sedermi su di te, mi manca abbracciarti. (…) Su quella panchina, la nostra panchina, ci eravamo promessi di stare insieme 150 anni e poi, se ci fossimo trovati bene, di rinnovare la nostra promessa. Perché non vieni a riprendermi?

Quando scende la sera, quando tutti se ne vanno nelle loro case, ed hanno una famiglia, una moglie, dei figli che li aspettano, sento, forte, la mancanza di noi, non posso non ammetterlo, purtroppo, sopratutto adesso che, come diceva Baglioni, “saprei cosa dire e cosa fare”, sopratutto ora che ci sarebbe tutto quel che mi avevi domandato, tutto quel che mi avevi chiesto, tutto quel che avresti sperato da noi, quello che abbiamo sognato per tanto e tanto tempo.

E so quanto tutto questo sia tossico, e so quanto tutto questo sia insensato, ma non posso certo dire ai miei sentimenti di ignorare il tuo ricordo, anche perché non puoi sempre comandare alla voce del cuore. E lo so che dovrei dire che fortuna, ma nonostante tutto, anche se m’impegno, anche se tento di comprendere, anche se tento di capire, manca tutto questo…

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