Quanti bei ricordi legati a quei giorni …
Ricordo quei giorni con particolare emozione , e non soltanto perchè eravamo consapevoli che quello fosse l’ultimo passo prima del traguardo finale , che ci avrebbe visto vincitori , forse , ma sopratutto "sopravvissuti" ai cinque anni precedenti . Alcuni li avevamo persi per la strada , tra bocciature e ritiri , e noi eravamo i "survivor" . Ce l’avevamo fatta .
Tutto cominciò un pomeriggio : sentivamo che erano gli ultimi momenti di lezione prima dell’esame . Quegli erano gli ultimi istanti di una lezione "normale" : saremmo ritornati in quella classe solo per l’Esame di Stato .
Dopo cinque anni ci conoscevamo fin troppo bene , e si era creata una complicità tale tra di noi che bastava uno sguardo per prendere una decisione : uscimmo fuori dalla classe . La nostra era una delle poche rimaste : le altre erano gia andate via ma noi dovevamo rimanere l’ per prepararci e per espletare le ultime "formalità" .
Uscimmo fuori , camminando tra i corridoi vuoti : giungemmo così all’ultimo piano camminando tra le aule vuote . Il primo pomeriggio di un giugno ormai lontano prendeva con se le nostre emozioni : il sole filtrava dagli alberi del giardino , sotto il cielo azzurro , e guardando le ombre che , come tanti disegni , si proiettavano su di noi , sembrava quasi che i nostri pensierci scivolassero addosso : erano i primi giorni di Giugno e quasi mai nei primi giorni eravamo ancora a scuola . In tempi non sospetti avremmo gia cominciato la nostra vacanza , e tutto ci sembrava così strano , così tremendamente irreale . Le nostre paure durante l’anno , e quelle frasi ripetute giorno dopo giorno su cosa sarebbe accaduto , su come sarebbe andata . Ormai mancava davvero poco .
E vennero così i giorni di intenso studio in vista di quell’esame , che non era un semplice esame come tanti altri . No . Quello aveva un valore simbolico : era la fine di un ciclo , era la fine di un periodo delle nostre vite .
Venne così quel giorno : il fatidico primo giorno d’esame .
Ci ritrovammo lì davanti tuttinsieme sotto il cielo già divenuto estivo : mezze maniche e sorrisi , ma anche paura e speranze condivise tra i ragazzi delle altre classi ,con il quale c’è sempre stato un rapporto quasi "condominiale" , come vicini di casa che parlano tra loro .
Venne il momento . Ci avviammo come gladiatori prima del combattimento , quasi come una moviola , uno "slow motion" di emozione e paura , di sensazioni così lontane e così vicine , così diverse eppure così presenti .
Ci accomodammo ai banchi . Il sorteggio delle buste , l’insegnante che scrive l’orario di fine esame , l’augurio del Presidente e si parte .
Tutto filò liscio : uscii per primo dalla scuola , momento che non dimenticherò mai . Subito fui acclamato come un VIP : una piccola folla si creò intorno a me , tra docenti , bidelli , amici e conoscenti . Tutti volevano sapere cosa ne pensavo delle tracce , e se era stato difficile .
Anche il secondo giorno passò velocemente , così come il terzo .
Venne , infine , il giorno della prova orale : anche in questo caso l’evento si riempie di elementi "simbolici" : soltanto io non avevo ancora compiuto 18 anni in classe . E proprio nell’ultimo giorno di quel "ciclo" , che poi è stata una parte importante delle nostre vite , anche io compii i miei 18 anni . Anche l’ultimo evento era andato .
Non dimenticherò mai quel giorno (trovate la cronaca di quell’evento e di quei giorni cliccando QUI e QUI , N.D.Giomba) , con i sorrisi , le paure , le lacrime e gli abbracci . E ricorderò sempre la frase che mi disse un vecchio compagni di classe poco prima che varcassi la porta e cominciassi il mio esame : Vai Daniele . Entra e spacca tutto !
12 Commenti
ciau danii
mi racconti una favola del tuo futuro ?
.)
v
Le favole del futuro non cominciano con “C’era una volta” ma “Ci sarà una volta”
anch’io ricordo benissimo quei giorni e soprattutto quegli ultimi giorni prima dell’esame. Sono passato ormai 22 anni ma il ricordo non si è sbiadito anche prechè quello veramente è stato un passaggio dal periodo della scuola, spensierato (anche se allora no lo era affatto) e l’ingresso nel mondo dei cosiddetti “adulti”. Un bel salto! Ha portato con sè entusiasmi ma anche delusioni e traumi. Ognunio di noi aveva già ben delineato in sè quellloo che sarebbe stato il suo domani e invece … per nessuno è andata come ci si immaginava. Certamente anche meglio!!! Ma con il senno del poi ….
Pensando a quel periodo mi vengono in mentre tre canzoni. Fai finta che te le ho inserite qui:
– Compagno di scuola
– Giulio Cesare
– Notte prima degli esami
del grande Antonello!!!!
Mandi Dani!!! e un bacio a tutto il bar!!
Nenet
Bacino baciotto per te
Ciao Daniele,mi ha dato gioia il tuo passaggio da me….mi sembra un’infinità che non ci contattiamo .
Il tuo post fa rivivere l’emozione di quei giorni,ma si sa ,come disse un grande,GLI ESAMI NON FONISCONO MAI!
Ciao picciottazzo,un abbraccio.:)
Al
Ciao Al : ti sembra un’infinità forse perchè E’ un’infinità di tempo che non ci sentiamo ….
Parli di un momento che resta fortemente impresso nella memoria. Piccola gloria vissuta con tutto te stesso nella gola, pronto ad esplodere, e il senso di liberazione quando è tutto finito, la consapevolezza di avere chiuso un ciclo e di doverne cominciare un altro.
Un saluto
come si fa a inserire le statistiche feedjit ??
ho creato box testo ma non riesco a immetere lo script
‘notte a tutto il Bar! Mandi ZZzzzzz
Nenet
A tutti vuoi BUONGIORNO e NUOVO POST !
Ciao Massimo : scarica la mia guida , http://ilgiomba.altervista.org/guida e trovi le operazioni da effettuare
Hey Daniele, ci sono proprio in mezzo; non io ovviamente, ma mio figlio. L’esame di Stato? Ma se è nato ieri!!!!! Gasp, il tempo scorre, scorre, e ti ritrovi un figlio alla mayurità. Fateci gli auguri!!!!
Quanti bei ricordi annodati dietro quelle sensazioni , quelle emozioni … Di a tuo figlio di viverle quanto più intensamente può … Non torneranno mai più :”)